UN’INTUIZIONE NATA A OTRANTO

TODIle-roi – “Le roi de la crêpe ”, piccola impresa artigiana aperta nell’aprile 2011 lungo Corso Cavour, una delle vie del centro storico dove è più facile abbassare
la saracinesca che alzarla, frutto di un’intuizione sopraggiunta ad Otranto, non è solo un locale per chi vuole mangiare per strada con gusto e qualità ma anche un punto di aggregazione per i giovani. Così sostiene il proprietario Fabrizio Cerquaglia, uomo intraprendente ed energico che, nonostante la crisi economica, è riuscito ad ottenere grande successo con la sua attività, facendo di essa l’ottavo street food in Italia e classificandosi al terzo posto per l’Oscar del cibo di strada 2015.

Quali sono state le difficoltà maggiori nell’aprire questa attività in un periodo di piena crisi economica?

Abbiamo aperto con grande entusiasmo ma nel pieno della recessione più grande degli ultimi  sessanta anni. La difficoltà maggiore per lo start-up della nostra piccola azienda artigiana  è stata la reperibilità del credito.

Che cosa significa lavorare nel centro storico? Vantaggi e svantaggi.

Lavorare nel centro storico ha numerosi vantaggi quali possono essere la tendenza generale alla rivalutazione nel medio e lungo periodo dei centri storici italiani e la gamma più variegata di clientela alla quale rivolgersi nell’intero corso dell’anno, ma anche molte difficoltà legate alla fruibilità e alla creazione di centri di interesse per i giovani non solo dal punto dal punto di vista culturale e artistico ma anche ludico-ricreativo.

Come vede il futuro di questa città? Quali sono le sue aspettative per il futuro?

Il petrolio dell’Italia, per l’Umbria e per Todi, è il turismo. La consapevolezza di questo e le iniziative intraprese per valorizzare la visibilità della nostra città a livello mondiale sono ciò che di meglio si può desiderare per il futuro. A tal fine ritengo utile potenziare il confronto di idee e la sintesi programmatica tra gli operatori del settore ricettivo, andando a coinvolgere gli albergatori, i ristoratori, gli operatori turistici, gli artigiani, le agenzie di viaggi e non da ultimi le autorità religiose e istituzionali. Un tavolo dove giocare a carte scoperte per vincere insieme la partita della rinascita, facendosi eventualmente consigliare da chi altrove, e virtuosamente, ci sta già riuscendo.

img_0859In questi ultimi anni, molte attività sono state costrette a chiudere ma la sua ha ancora successo. C’è una motivazione?

La chiusura di un’attività più o meno vicina alla mia è sempre motivo di dispiacere, rammarico e indignazione. Ancor più quando la nostra città viene segnata da un gravissimo lutto proprio in questo settore. Per quel che ci riguarda, facciamo il nostro lavoro con passione, dedizione e sacrificio. Probabilmente questi sono i motivi del nostro successo. E l’auspicio è di continuare a lavorare con la stessa energia ed entusiasmo dell’inizio, consolidando i risultati già ottenuti.

Ha qualche suggerimento da dare a chi si voglia impegnare in qualsiasi settore?

Il suggerimento che potrei dare è quello di abbracciare tutto con uno sguardo aperto, appassionato e una grande voglia di fare.

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