“Acqua. Solo acqua davanti a sé. 200 metri in due minuti. Tutto in quei due minuti. O niente”.
In questo modo il campione paralimpico Federico Morlacchi ha dato inizio ad un nuovo modo di raccontarsi attraverso la pubblicazione del suo nuovo romanzo autobiografico “Nato per l’acqua”.
Proprio per la presentazione di questo libro il Liceo Jacopone,mercoledì 2 Ottobre, ha avuto la possibilità di accoglierlo come ospite.
Questo incontro, che si è aperto con un breve intervento dell’assessore alla cultura Claudio Ranchicchio, ha visto coinvolte le classi quinte degli indirizzi linguistico e delle scienze umane ed è diventato parte integrante del progetto ” La città che legge” promosso dal comune di Todi.
<<È stata un’ esperienza molto toccante, soprattutto perché ci è stata fornita l’opportunità di entrare a contatto con una realtà che talvolta viene banalizzata; ha preso la forma di una vera e propria lezione di vita perché Federico con le sue esperienze ha incarnato l’esempio vivente di ciò che si può ottenere con costanza e volontà, nonostante tutto. Un insegnamento importante soprattutto per gli adolescenti, che oggi, purtroppo,tendono a smarrire la propria determinazione al primo ostacolo. Fin da subito il grande atleta si è mostrato anche per la sua grandissima bontà d’animo. Basti pensare che tutto il ricavato del libro andrà alla sua federazione per investire su nuovi talenti >> – così afferma la studentessa Gaia Amadio, del liceo delle scienze umane. L’incontro si è aperto con la visione della paraolimpiadi di Rio de Janeiro, dove Federico stesso ha raccontato le sue tensioni e le sue preoccupazioni precedenti la competizione, nonché tutte le privazioni di cui è stato oggetto per differenti mesi.
Il giovane nuotatore è riuscito a mettere a nudo tutto se stesso fino a parlare delle sue debolezze e a rendere questo incontro una chiacchierata tra amici. Una chiacchierata che però lascerà un segno indelebile nella memoria di tutti e, soprattutto, rappresenterà uno stimolo a mantenere costante la determinazione per il conseguimento dei propri obiettivi. Federico è riuscito a parlare anche di amore, esplicitando che quando quest’ultimo si basa solo sull’aspetto fisico non è quello vero.
Questa opportunità di crescita e di confronto si è conclusa con vari quesiti posti dagli studenti, interessati a sapere quali diete segue il campione, le ore di allenamento e soprattutto se è mai stato vittima di momenti di sconforto tali da farlo desistere dal suo proposito. A quest’ultima domanda Federico ha risposto con grande sincerità affermando che quest’ultimi sono stati frequenti, ma a volte è stata proprio la paura di non farcela che lo ha aiutato a crescere, sia a livello sportivo che umano. Nondimeno la risposta che ha suscitato uno stupore generale è stata quella riguardante il suo modo di agire nei confronti degli avversari: infatti egli ha evidenziato più volte il ruolo che quest’ultimi giocano, stimolandolo ancora di più a dare il meglio. Onore che si aggiunge al merito: in data 14 novembre, il campione ha avuto la possibilità di incontrare congiuntamente alla sua associazione Finp il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ed è stata l’occasione per celebrare la nazionale di nuoto paralimpico. Senza dubbio Federico è un grande campione. Anche nelle sfide della vita. E questo gli studenti dello Jacopone l’hanno capito bene.