TODI – Otto ragazzi ed un premio in denaro considerevole per ognuno di loro, un assegno di 2.500 euro per accompagnarli nel loro percorso di studi universitario, come riconoscimento per la loro bravura e come stimolo a far sempre meglio. In questo modo gli studenti più meritevoli che hanno conseguito il diploma nell’anno scolastico 2017-2018, uno per ogni Istituto superiore della città, sono stati ricompensati dei loro sforzi.
La tradizionale Cerimonia di Consegna delle Borse di Studio “Franco Todini” si è tenuta il 22 febbraio nell’Aula Magna del Liceo “Jacopone da Todi”, pochi giorni prima che l’emergenza Coronavirus sospendesse le attività didattica in presenza. E i protagonisti di una intensa mattinata sono stati proprio loro, gli ex alunni degli Istituti di istruzione superiore della città, di seguito citati: Lucia Coata, diplomata con 100 e lode al Liceo Classico “Jacopone da Todi”; Federico Ombelli, diplomato con 100 al Liceo Scientifico “Jacopone da Todi”; Giulia Capradossi, diplomata con 100 all’Istituto Tecnico “Ciuffelli – Einaudi”, sezione “Turismo”; Francesca Mosca, diplomata con 100 e lode al Liceo Linguistico “Jacopone da Todi”; Marco Proietti, diplomato con 100 e lode all’Istituto Tecnico Agrario “Ciuffelli Einaudi”; Letizia Trovarelli, diplomata con 100 al Liceo delle Scienze Umane “Jacopone da Todi”; Francesco Conti, diplomato con 98 all’Istituto Tecnico “Ciuffelli Einaudi”, sezione “Costruzioni Ambiente Territorio” e Riccardo Catria, diplomato con 95 all’Istituto Professionale “Ciuffelli Einaudi”.
L’iniziativa, ormai un appuntamento fisso nel calendario delle manifestazioni cittadine, è stata voluta nel lontano 1986 dal compianto Franco Todini, Cavaliere del lavoro, imprenditore di origini tuderti appassionato e lungimirante, e oggi è portata avanti dalla Fondazione che porta il suo nome, con l’obiettivo di favorire e sostenere economicamente gli studenti più meritevoli del territorio tuderte. Da svariati anni la Fondazione è diretta dalla figlia del fondatore, Luisa Todini, orgogliosa di promuovere la meritocrazia tra i giovani e onorata di portare avanti la tradizione del padre. Nel corso di 32 anni sono stati ben 347 gli studenti più meritevoli della città premiati.
La cerimonia è stata aperta dal Dirigente scolastico del Liceo “Jacopone da Todi” Sergio Guarente, che ha accolto i partecipanti facendo gli “onori di casa” e presentando i relatori. Oltre a Luisa Todini, erano presenti la Presidente della Giunta Regionale, Donatella Tesei, il Sindaco del Comune di Todi, Antonino Ruggiano, il Delegato del Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Roberto Rettori, e una rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria, Anna Pistoletti, che ha dimostrato il suo appoggio descrivendo il premio ricevuto dai ragazzi come «illuminato e lungimirante perché manda un messaggio di fiducia e pone l’attenzione sui nostri giovani” e aggiungendo che “bisogna essere competitivi con se stessi e collaborativi con gli altri».
«Con questo premio – ha commentato la Presidente della Regione Donatella Tesei – si lancia un messaggio forte e chiaro, ossia che il merito premia, dà delle opportunità ai nostri ragazzi e li forma per essere pronti ad affrontare il mondo del lavoro. L’augurio è di crescere in questa direzione e, finalmente, di trovare la giusta occupazione in Umbria, in questa terra splendida che però, purtroppo, in questi ultimi anni ha dato poche opportunità di lavoro ai nostri giovani». «Todi – ha dichiarato il sindaco Antonino Ruggiano – è un polo culturale e scolastico per tutta la Media valle del Tevere e l’aiuto che la Fondazione ha dato agli studenti è stato fondamentale. Si cerca di premiare il merito in un contesto in cui lo studio diventa punto di riferimento per crescere nella società e affrontare la vita con gli strumenti che servono».
Queste le domande che Ilaria Andrei e Marta Natili della redazione di Sottob@nco- hanno posto alla fine della cerimonia alla dott.ssa Luisa Todini:
Qual è il motivo principale che ha indotto suo padre, più di trent’anni fa, a istituire le Borse di studio “Franco Todini”?
Mio padre risponderebbe per i talenti e le passioni di tutti e per legare il mondo dello studio a quello dell’impresa; ciò che si apprende sui banchi si deve declinare nella vita, l’importante è mettere in pratica quello che uno sa fare con consapevolezza.
Cosa consiglierebbe ai giovani studenti di oggi?
Capire bene quello che si desidera e capire bene quello che si sa fare e cercare di coniugare le due cose. Ci vuole impegno, non fare tutto da soli, il confronto è fondamentale. Ascoltare i propri professori, i propri genitori ma poi confrontarsi anche con i propri coetanei o con qualche ragazzo che ha già fatto delle esperienze. Il lavoro di squadra è alla base. La scuola italiana sta evolvendo molto, c’è un’osmosi secondo me interessante tra quelli che sono gli istituti anglosassoni che lavorano più sul lavoro di squadra, rispetto al percorso della scuola italiana, basato più sull’individuo. È quindi importante avere la possibilità di apprendere all’estero e poi tornare in Italia per raccontare le competenze che si sono apprese.