L’ultimo saggio del Dirigente scolastico Sergio Guarente
“VERSO IL MARE DEL BELLO”

TODI – Verso il mare del bello. Il viaggio dell’Eros platonico nel Simposio e nel Fedro. È così che il Dirigente scolastico Sergio Guarente ha deciso di intitolare il suo quarto libro. Un saggio filosofico di particolare spessore culturale, che va ad analizzare in maniera puntuale e organica, in due diversi capitoli, due tra le maggiori opere del grandissimo filosofo Platone. Data la sua importanza, il libro è stato presentato nell’ottavo incontro di questo anno scolastico de “I Venerdì del Liceo”, tenutosi presso l’Aula Magna del nostro Istituto il giorno 10 febbraio scorso; una successiva presentazione si è tenuta presso l’Aula Magna del Liceo scientifico “Luigi Salvatorelli” di Marsciano lo scorso 3 marzo. In occasione della presentazione a Todi sono intervenuti Jessica Cardaioli, redattrice della casa editrice Morlacchi, Paola Chiatti, in veste di presentatrice del volume e, infine, Gianluca Prosperi, che ha curato la Prefazione del libro. La prof.ssa Chiatti ha fatto notare come già nel titolo sia condensato il tema del “cammino” intrapreso dall’Eros platonico, che tende al Bello e che tanto ha influenzato il pensiero occidentale. È evidente, infatti, come tale concezione abbia inaugurato una visione dell’esperienza amorosa basata su una “ermeneutica del desiderio” finalizzata alla canalizzazione della passione erotica, in funzione di un’ascesi conoscitiva che permetta l’accesso alla Verità e al Bene. Una sorta di “viaggio” verso il “mare del bello” che il lettore può compiere, cogliendo gli stretti legame con l’attualità. Il primo dei due capitoli riguarda lo studio del Simposio, in cui viene affrontato il tema dell’Amore, nel segno di un forte connubio tra Eros e Filosofia. Dall’analisi del personaggio di Eros, questo ne viene fuori come un essere intermedio tra l’uomo e gli dèi, un “demone” legato al desiderio e quindi ad una mancanza o privazione. Grazie al lavoro accurato del prof. Sergio Guarente si può dunque comprendere come Eros non sia di certo perfetto o compiuto, bensì finito e mancante. Il secondo capitolo, invece, affronta lo studio del Fedro e, in questo caso, il dialogo tra i due protagonisti (Fedro e Socrate) avviene all’esterno, in un affascinante paesaggio campestre. «La filosofia deve aiutare ad essere lucidi», ha affermato Paola Chiatti durante la presentazione del volume, consigliando a tutti di studiare questa disciplina che “pulisce” gli occhi della nostra mente e ci fa affrontare in modo consapevole il mondo che abitiamo. È intervenuto anche Gianluca Prosperi, il quale ha presentato il libro come un dibattito a più voci, in cui si studia quale sia il comportamento ideale tra partner. «Cos’è l’essenza dell’amore? È un esercizio di rinvio»: così si è espresso il prof. Prosperi nel suo intervento, sottolineando l’importanza, per l’autore, del nesso indissolubile tra pensiero ed esistenza. Nel primo capitolo del volume si delinea come la via maestra dell’essenza dell’Eros consista nel desiderio di bellezza, in uno straordinario  percorso ascensionale che conduce il soggetto all’idea trascendente di Bellezza assoluta o in sé. La meta dell’Amore platonico, infatti, è l’Ideale e, giunti a tale punto di arrivo, si deve solamente contemplare la meta raggiunta. Nel secondo capitolo, invece, si assiste al recupero del ruolo del piacere, e l’Amore viene inteso come divina follia. All’interno dell’esperienza erotica vengono anche affrontati da Platone, e analizzati dall’autore, vari aspetti della quotidianità, come la fenomenologia dell’innamoramento, in cui è presente il vero e proprio accesso alla bellezza. Successivamente è trattata la conflittualità tra le istanze psicologiche, rappresentate metaforicamente da un cavallo bianco e da uno nero: in particolare, dal cavallo nero, che costituisce la parte “desiderante” dell’anima, scaturisce l’impetuosa energia della passione erotica, che, secondo Platone, va regolata e canalizzata dalla ragione. Il merito di Sergio Guarente è quello di riportare al centro dell’attenzione un classico imperituro, ancora in grado di suscitare l’interesse di noi contemporanei.

LOCANDINA PER PRESENTAZIONE DI VERSO IL MARE DEL BELLO. IL VIAGGIO DELL'EROS PLATONICO NEL SIMPOSIO E NEL FEDRO - 10.02.2017«L’autore vede, inoltre, un conflitto non risolto in Platone, che è quello tra anima e corpo»: è così che Gianluca Prosperi ha concluso la propria presentazione. L’obiettivo dell’autore è dunque quello del raggiungimento di un equilibrio tra anima e corpo, di un nesso tra vita e pensiero. Il tema fondamentale e comune ad entrambi i testi è perciò quello dell’Amore, ma non si tratta, nelle due opere platoniche, di un Amore eterosessuale, bensì essenzialmente di quello omosessuale, vero e proprio Leitmotiv del Simposio e del Fedro, da inquadrare nel contesto culturale e sociale di quel tempo storico. «L’anima ritrova il proprio slancio solamente per mezzo dell’Amore», scrive Sergio Guarente, che, nel corso della presentazione, chiarisce anche il titolo da lui deciso per questo volume filosofico, affermando che esso è una citazione di Platone pronunciata all’interno del Simposio.

In occasione dell’uscita del volume Verso il mare del bello, abbiamo ritenuto opportuno incontrare il nostro Dirigente scolastico per porgli alcune domande. In merito, si è dimostrato gentile e molto disponibile.

Questo libro è il quarto che ha scritto ed è a carattere filosofico; nei precedenti quali temi ha affrontato?

«I primi due libri che ho scritto hanno una struttura teatrale, affrontano quindi temi filosofici sotto forma di saggi teatrali. Il terzo e il quarto, invece, sono saggi filosofici in senso stretto, sono testi filosofici a tutto tondo. La differenza tra i due blocchi è che i primi due libri sono testi da considerare letterari. Il tScreenshot_2017-03-09-21-46-29ema centrale, invece, è comune ed è il rapporto tra vita e pensiero».

Da dove nasce questa sua passione per la scrittura? Da dove prende l’ispirazione per scrivere di volta in volta?

«Questa mia passione risale all’infanzia. Per quanto riguarda la pubblicazione di libri, invece, ho aspettato un po’ di tempo. Non è facile definire le modalità con cui si manifesta l’ispirazione. Il processo che mi porta a scrivere è misterioso e imperscrutabile, tale da prendere “possesso di me” in modo imprevisto e inatteso: potrebbe bastare uno spunto di vita quotidiana. Ad esempio, per scrivere uno dei tre saggi teatrali che compongono il mio secondo libro intitolato Trilogia delle idee, l’ispirazione è nata dalla presenza nelle campagne umbre di torri e castelli isolati, per cui è nata in me l’idea di collocare Benedetto, il personaggio principale del mio saggio teatrale (il cui titolo è Vertigo spinoziana) all’interno di una torre di campagna isolata dal resto del mondo».

A quale tipo di pubblico sono rivolti i suoi libri?

«Ad un pubblico che sia appassionato di temi che trattano i rapporti con l’esistenza, che voglia approfondire la nostra presenza nel mondo. Nei miei libri vengono infatti trattati i principali temi relativi al nostro essere. Mi rivolgo ad un pubblico che chiede di pensare e di riflettere sulla realtà».

Ha già pensato ad un progetto futuro? Quale tema le piacerebbe affrontare?

«Sì, ho dei progetti in cantiere per il futuro, tra cui, in particolare, un progetto che ha come tema la finitudine della nostra esperienza e quindi il modo con cui noi esseri umani viviamo i problemi intrinseci della nostra natura».

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