TODI – Le dipendenze sono fenomeni allarmanti nella società attuale, e non da ieri. È per questo motivo che il dirigente scolastico Sergio Guarente ha voluto promuovere un incontro di alcune classi del Liceo, in particolare le seconde, con il responsabile della Comunità di San Patrignano in Umbria Matteo Maiorano. Durante l’incontro si sono affrontate tematiche generali riguardanti le varie dipendenze e i comportamenti che esse causano. La Comunità si occupa di gioco d’azzardo patologico (GAP) e di droga, argomento quest’ultimo approfondito in modo particolare.
I temi sono stati affrontati e trattati tramite una pratica testimoniale: era presente una giovane di Todi, di circa 30 anni, che ha raccontato la propria esperienza ai ragazzi presenti, dicendo che era entrata nel tunnel della droga all’età di appena 16 anni per poi decidere di affrontare un percorso di quattro anni all’interno della Comunità di San Patrignano. Grazie al supporto della stessa struttura, ora conduce una vita regolare, ha formato una famiglia ed è madre di una bella bambina.
Matteo Maiorano ha affrontato la questione riportando alcuni dati riguardanti la regione Umbria, un terreno “fertile” quanto a utilizzo di droghe tanto da figurare tra le regioni d’Italia che più ne fanno uso.
Tra le droghe più usate ci sono i cannabinoidi, le metamfetamine e l’eroina. Sono 5.000 gli adolescenti in Umbria che hanno assunto stupefacenti. E il fenomeno colpisce soprattutto gli adolescenti, perché si trovano a vivere un difficile momento di passaggio, la transizione dall’infanzia all’età adulta. Proprio per questo l’adolescenza è percepita come un momento di difficoltà e i ragazzi, avvertendo un senso di insicurezza, possono ricorrere all’utilizzo di droghe. La percentuale di tale fenomeno è maggiore nei maschi rispetto alle femmine (nella Comunità di San Petrignano il rapporto è di 3 a 1). Il fenomeno delle dipendenze, inoltre, presenta dinamiche strane: non si può dire con certezza se negli ultimi anni stia diminuendo, perché ad esempio il ricorso alla cannabis resta stabile. L’uso di altri tipi di droghe, invece, sembra essere altalenante, poiché dipende dal costo e quindi dalla disponibilità economica del giovane.
«Non sembra esserci una singola causa che porti gli adolescenti a fare uso di droghe – afferma Matteo Maiorano- ma un insieme di concause, in primo luogo l’eccessiva libertà concessa dalle famiglie ai propri figli e la poca presenza nella loro vita; da non trascurare, poi, il fattore riguardante il contesto e la realtà in cui l’individuo vive e, infine, la personalità di ognuno. Sicuramente, se a un individuo piace il rischio, potrebbe non esitare a provare anche le droghe».
A fronteggiare il problema possono concorrere l’attività di polizia e quella di prevenzione che deve essere attuata parlando ai familiari delle persone coinvolte ma anche agli studenti a scuola. Tutte le droghe danneggiano gravemente il cervello e gli effetti neurologici da uso di sostanze sono seri. L’utilizzo di droga può causare cambiamenti strutturali a livello cerebrale, che portano a sviluppare disturbi di memoria, di attenzione e delle abilità cognitive in generale. È per questo che iniziative di informazione e sensibilizzazione, come avvenuto nel nostro Liceo, con l’aiuto di educatori e personale specializzato che possano informare anche gli adulti diventano importanti. Non è un caso che Matteo Maiorano e l’associazione Anglad saranno ancora ospiti del nostro Liceo nell’ambito dello “Jacopone Art Festival” che, in programma dal 9 all’11 giugno, coniuga arte e impegno sociale.
Parleranno con i ragazzi del fenomeno delle dipendenze e della Comunità, la più grossa presente in Europa.
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