IL LICEO “JACOPONE DA TODI” ALLA FINALE NAZIONALE DELLE OLIMPIADI DI ITALIANO

Giunte in questo a.s. 2017/2018 all’ottava edizione, le Olimpiadi di Italiano continuano ad appassionare gli studenti della lingua di Dante, di Pascoli e di molti altri che con quell’idioma hanno saputo fissare emozioni, sentimenti e idee, in quella tavolozza di infinte sfumature che è appunto la lingua italiana, «la quale molto meno può esser compresa in un vocabolario, quanto ch’ella è più vasta di tutte le viventi» (diceva uno che la conosceva bene e a fondo, un tal Giacomo Leopardi).

Alta la partecipazione alla gara di Istituto del Liceo “Jacopone da Todi”, conclusasi con un podio della categoria junior e uno della categoria senior entrambi al femminile: ottimi infatti i piazzamenti per Livia Cardaccia (2BL), Beatrice De Monaco (5AC) e Martina Crisanti (5AC), per quanto riguarda il primo; altrettanto apprezzabili quelli di Natascia Agus (3AS), Viola Folignoli (2AC) e Valentina Carbone (5AS) per quanto riguarda gli studenti del triennio.

Complici Burian e impegni scolastici pregressi per Natascia e Valentina, ha però avuto la possibilità di accedere alla gara regionale per la categoria senior, disputata l’08 marzo 2018 a Perugia presso il liceo scientifico “Galeazzo Alessi”, anche Victoria Blondeau (3AC), che – classificandosi prima a livello regionale – è riuscita ad accedere alla finale nazionale delle Olimpiadi, che si terrà a Firenze il 27 marzo 2018 durante le Giornate della lingua italiana.

«Mamma italiana e papà francese, decidono (dopo un figlio maschio col nome italiano, e una femmina col nome francese) di dar alla loro ultima figlia, evitando così dispute internazionali, un nome inglese: Victoria. Per la gioia di quest’ultima, che – passando la sua vita in un ridente paesino dell’Umbria – si trova costretta a scandire bene a chiunque le chieda il nome quella “C” di troppo. Che, forse, non è di troppo. Quella “C” suggerisce, infatti, davvero molto di lei. È la “C” di creatività, ma anche di concretezza (unita, certo, a una giusta dose di fantasia). La “C” di coraggio, di carattere, di caparbia. Di correttezza, di cordialità, di curiosità, di combattività. È forse proprio questa “C” quella che fa la differenza». Così si presenta Victoria.

Sottob@nco le ha rivolto qualche domanda sul suo rapporto con la lingua italiana e con la lettura, e sul suo approccio alla gara:

Tre aggettivi che assoceresti alla lingua italiana, con motivazione della scelta.

Il primo che mi viene in mente è sicuramente “ricca”. Essendo il più stretto discendente della lingua latina, e trovando le sue origini più generalmente nella civiltà classica, l’italiano presenta una varietà di lessico piuttosto ampia, e tante sfumature di significato. Un secondo aggettivo potrebbe esseremusicale”, in quanto a mio avviso la quasi totale presenza di parole che finiscono per vocale suggerisce una certa sonorità e armonia. Infine direi senza dubbio “poetica”, visto che è la lingua madre di grandi autori che si sono resi celebri in tutto il mondo per la loro arte.

Quanto ritieni importante lo studio della lingua italiana oggi? Perché?

Ritengo che, oggi più che mai, lo studio della lingua italiana sia fondamentale, oltre che per l’importanza culturale che riveste, per un motivo piuttosto pratico: conoscere e padroneggiare la propria lingua aiuta a trovare lavoro. Chi riesce a comprendere le consegne, a farsi comprendere da colleghi e datori di lavoro, o ad esporre i concetti in maniera chiara, efficace e competente risulta senza dubbio più “appetibile” in ambito professionale. La chiarezza espositiva denota anche una certa sistematicità mentale e una certa razionalità nel pensiero.

Lingua italiana, lingue classiche, lingue straniere moderne: trovi utile, attuale o anche semplicemente interessante uno studio delle lingue che proceda in queste tre direzioni?

A mio parere lo studio della lingua italiana, delle lingue classiche e di quelle straniere moderne è sicuramente la formula più completa. Oltre che interessante (anche se questo indubbiamente è soggettivo) ritengo sia fondamentale nello sviluppo formativo: l’alunno che nel suo piano di studi procede in queste tre direzioni dovrebbe infatti maturare facilmente una visione globale di tutte le lingue, e, sopratutto grazie allo studio delle cosiddette “lingue morte”, ottenere una proprietà di linguaggio tale da poter comprendere con meno difficoltà non solo la sua stessa lingua, ma anche quelle straniere.

Qual è il tuo rapporto con la lettura? Quali, eventualmente, i tuoi libri preferiti? Sapresti consigliarne tre ai lettori di Sottob@nco?

Con la lettura ho un buon rapporto: leggere rientra sicuramente tra le mie passioni. Essendo curiosa per natura, ho esplorato un po’ tutti i generi, dal fantasy, al fantascientifico, ai gialli. Tra i miei libri preferiti, che posso consigliare ai lettori di Sottob@nco, rientra sicuramente “Il Piccolo Principe”, libro letto da bambina e mai abbandonato. Per chi (come me in realtà) non sente particolare affinità con i cosiddetti “classici”, consiglio i libri di Khaled Hosseini, capaci di emozionare, far riflettere e informare su situazioni attuali, tra cui sicuramente quello che mi ha toccato di più, “Mille splendidi soli”. Sempre di narrativa contemporanea consiglio la lettura di un romanzo di Margaret Mazzantini; autrice molto particolare, potrebbe essere una scoperta per chi ama uno stile a volte crudo e scarno, a volte ridondante ed esagerato, ma capace di evocare immagini come nessun altro autore sa fare: di lei posso suggerire “Non ti muovere” e “Venuto al mondo” (entrambi i miei preferiti).

E quale il tuo rapporto con la scrittura?

Mi è sempre piaciuto scrivere, specie se si tratta di scrittura creativa. Spesso mi ritrovo a “scribacchiare” storielle e raccontini per puro diletto, e magari un giorno, raccogliendo le idee, potrei anche arrivare a produrre qualcosa di più serio.

Con quale spirito hai partecipato alle gare d’Istituto e a quella regionale? E con quale partecipi alla finale nazionale?

Sinceramente ho partecipato alle gare, sia a quella d’Istituto che quella regionale, con una certa leggerezza, ottenendo risultati piuttosto inaspettati. Essendo già soddisfatta del mio risultato, vivo la prospettiva della finale con tranquillità, ma anche con determinazione. Dopotutto, guadagnarmi un bel posto nella graduatoria finale non sarebbe così male, no?

Hai svolto delle attività di preparazione specifiche per la gara? E hai dei riti scaramantici?

Per le selezioni non mi sono preparata in maniera specifica, ma ho sfruttato le conoscenze grammaticali dovute ad anni di studio di grammatica italiana, greca e latina. Per le altre gare, ho svolto qualche allenamento tra quelli presenti sul sito delle Olimpiadi. Non mi reputo una persona particolarmente scaramantica e non ho riti particolari; magari, visto che la scorsa gara è stata un successo, a Firenze rimetterò lo stesso maglione!

Grazie, Victoria! E in bocca al lupo per la tua avventura fiorentina!

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