Immaginare le realtà ultime con Plotino e Didone
I DIALOGHI DELL’ESCHATON, L’ULTIMA FATICA LETTERARIA DI SERGIO GUARENTE

L’opera, dedicata al tema decisivo dell’eschaton, non è un tradizionale saggio di filosofia, bensì un “racconto filosofico” sulla scia della grande tradizione illuministica, scandito in tre serrati dialoghi (Limen, Finis terrae, Pulvis et umbra) “concatenati” nell’arco di un filo narrativo in cui Francesco, un intellettuale avviato verso il tramonto della vita, riceve la visita di una giovane e avvenente donna che rappresenta la personificazione della Fine.

Nella foto un momento della presentazione di venerdì 9 marzo

Nel primo dialogo, il protagonista esprime con appassionata intensità il suo rifiuto angosciato della prospettiva della fine e della morte, cui si contrappone l’inflessibile presa di posizione della Fine, che afferma l’ineluttabilità e la necessità ontologica del destino di morte a cui siamo inevitabilmente indirizzati. Nei due dialoghi successivi, Francesco, su indicazione della sua interlocutrice, intraprende un portentoso “viaggio metafisico” oltre la soglia della porta del suo studio, oltre la realtà quotidiana e visibile, in cui incontrerà prima Plotino, su una spiaggia sperduta alla “fine del mondo”, e poi Didone, costretta a perpetuarsi come “ombra” senza corpo nel buio gelido dell’Ade. Le tesi divergenti del fondatore del Neoplatonismo, assertore dell’incontro con il divino e l’eterno dell’anima “disincarnata”, e della mitica eroina dell’Eneide, fiera negatrice delle fallaci speranze ultraterrene e paladina dell’esistenza terrena e corporea come unica e autentica forma di vita, offriranno a Francesco utili elementi di riflessione nella sua ricerca di un senso “ultimo” della vita. Nell’Epilogo, infatti, il nostro protagonista, di nuovo a confronto con la Fine, troverà una sorta di “soluzione”, sia pure problematica e lasciata al giudizio del lettore, al tema dell’eschaton che lo pervade, nell’ambito di una “filosofia immaginante” in grado di coniugare razionalità e immaginazione, analisi della realtà e auscultazione della sua ricchezza venata di mistero, ricerca rigorosa del nocciolo delle cose e apertura alla dimensione del sogno avvolto nella notte.

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