TODI – In occasione dell’incontro di formazione dei giornalisti tenutosi all’Istituto Agrario “Ciuffelli” sull’uso e abuso dei social network, la redazione di Sottob@nco ha potuto, e voluto, parlare anche con Roberto Conticelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, riconfermato ai vertici dell’organismo nell’ottobre 2017, e caporedattore della Nazione dell’Umbria.
Roberto Conticelli si è reso disponibile a rispondere ad alcuni nostri dubbi o curiosità.
Quali caratteristiche deve avere, oggi, un giornalista nell’era della digitalizzazione e della multimedialità?
«Non c’è digitalizzazione o multimedialità che tenga: le caratteristiche del giornalista, cioè di chi racconta i fatti, devono essere quelle di sempre e sempre quelle in qualsiasi modo (carta stampata, web, radio, tv o altro) si espleti il suo lavoro. Sul piano tecnico: stringente verifica della notizia, attinenza alla verità dell’accaduto, rispetto degli utenti e quindi chiarezza espositiva, evitare esagerazioni o sensazionalismi, evitare inutili aggettivazioni ma restare fedeli all’asciuttezza del racconto. Sul piano morale: schiena dritta, cioè coraggio nel raccontare il fatto che si è verificato essere vero (e che abbia una rilevanza pubblica), anche se ciò può provocare effetti sgraditi per alcuni soggetti, i quali magari potrebbero reagire. Se il giornalista è convinto di ciò che sostiene, e agisce in buona fede, non deve avere paura di nessuno».
Nella ‘giungla’ di notizie della rete, come distinguere tra informazione e pubblicità?
«Il giornalista fornisce un servizio, che è quello di dare notizie. Altra cosa, nettamente separata, è la pubblicità. Mai e poi mai i due ambiti possono coesistere in alcun modo. E c’è un modo per attuare ciò: creare anche nelle pagine on-line un distinguo grafico che faccia immediatamente comprendere al fruitore la linea di demarcazione anche fisica e visibile che necessariamente corre tra notizia e spot pubblicitario».
Qual è la funzione dell’organismo da lei rappresentato, cioè l’Ordine regionale dei giornalisti?
«L’Ordine dei giornalisti garantisce ai lettori-ascoltatori-navigatori e fruitori in genere dell’informazione che il prodotto fornito dagli operatori dell’informazione rientri nel rispetto delle regole deontologiche volute dalla professione. Un giornalista non è controllato dall’Ordine, anche se ciò avviene pure con un sistema di sanzioni, ma in realtà è tutelato perché offre al fruitore un prodotto che quest’ultimo può serenamente valutare come notizia.
Altra cosa è tutto ciò che esce in maniera incontrollata, spesso sul web: magari si tratta di gossip, o di facile scandalismo, ma non ha niente a che fare con l’informazione».
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