TODI – Il Liceo “Jacopone da Todi” è stata la prima scuola in Italia ad organizzare una “Notte Bianca”. Un carosello di musica, concerti, lettura drammatizzate, rappresentazioni teatrali, performance, incontri e mostre che anche quest’anno verrà riproposto con il coinvolgimento degli studenti dei quattro indirizzi del Liceo e di molti docenti.
Al dirigente scolastico, prof. Sergio Guarente, abbiamo rivolto qualche domanda in più nel tentativo di stilare una sorta di bilancio di una manifestazione non più giovanissima, eppure fiore all’occhiello dell’offerta formativa della nostra scuola.
Come nasce l’idea delle “Notti bianche” al Liceo? Generazione spontanea o ispirazione a partire da manifestazioni analoghe?
L’idea delle “Notti bianche del Liceo” nasce intorno alla fine del 2012, sulla base di una suggestione fornita dal Dott. Giovanni Antonelli, attuale Presidente del Consiglio di Istituto del nostro Liceo, che mi propose di dare risalto alla grande vivacità culturale che caratterizza la nostra Scuola attraverso una apposita manifestazione serale aperta all’intera cittadinanza. Io raccolsi con entusiasmo la proposta e mi impegnai sollecitamente per l’organizzazione dell’iniziativa. Pertanto, le “Notti bianche del Liceo” nascono in modo autonomo, senza ispirarsi ad esperienze precedenti; piuttosto, si tratta di una manifestazione che rappresenta un unicum nel panorama scolastico italiano e probabilmente europeo, in quanto mi risulta che la nostra Scuola sia stata la prima in Italia a pensare e organizzare una “Notte bianca”. La stessa “Notte Nazionale del Liceo Classico” è arrivata successivamente rispetto alla prima edizione delle nostre “Notti bianche”.
Da quando il Liceo propone le sue “Notti bianche”? Ci sono motivi particolari che determinano la scelta della data e del tema di volta in volta al centro della serata?
Il Liceo propone le sue “Notti bianche” a partire dal febbraio 2013; per quanto riguarda la scelta della data, negli ultimi anni si è privilegiato il periodo primaverile, e in particolare il mese di maggio, in quanto consente di inserire opportunamente la manifestazione all’interno della ricca programmazione delle attività del nostro Liceo. La scelta del tema di ciascuna serata, da me effettuata, deriva in primo luogo dalla individuazione di un motivo culturale in grado di interessare il pubblico e di invitarlo ad una riflessione stimolante e arricchente.
Quali, secondo Lei, le “Notti bianche” memorabili – per tematiche, eventi caratterizzanti, partecipazione tra quelle passate?
Non è semplice stilare una sorta di “classifica” relativamente alle “Notti bianche” che si sono succedute negli anni e agli eventi che si sono avvicendati nelle varie edizioni. Tuttavia, desidero ricordare, in particolare, la prima “Notte bianca” che si è svolta il 16 febbraio 2013, con il titolo “Il Racconto d’inverno”: c’era una grande attesa circa la partecipazione del pubblico, in quanto si temeva una affluenza non molto alta, dato anche il periodo invernale, mentre invece ci fu un afflusso davvero straordinario di parecchie centinaia di persone, segno evidente dell’interesse e del coinvolgimento che l’iniziativa aveva suscitato.
Da qualche tempo le notti culturali allo “Jacopone” si sono raddoppiate, vista la partecipazione del Liceo, da ormai due anni, alla “Notte Nazionale del Liceo Classico”, in contemporanea con centinaia di Licei classici in tutta Italia: si tratta di un doppione oppure ciascuno dei due eventi mantiene una propria fisionomia? E qual è il livello della partecipazione?
Posso affermare che i due eventi non si sovrappongono e mantengono la propria autonomia, in quanto la “Notte Nazionale del Liceo Classico” propone tematiche correlate al valore e alla rilevanza culturale della classicità in collegamento con i Licei classici di tutta Italia, mentre la “Notte bianca” del Liceo, pur muovendosi anch’essa nell’ambito della cultura e dell’arte, presenta delle caratteristiche peculiari legate alla specificità del nostro Liceo e del suo legame con il territorio. Il livello della partecipazione, per entrambe le manifestazioni, è molto buono.
Quanto impegno è richiesto per l’organizzazione di una “Notte bianca”? Quali gli eventuali aspetti critici in cui ci si può imbattere in corso d’opera?
L’impegno richiesto per organizzare una “Notte bianca” è davvero notevole, dal momento che si tratta di predisporre numerosi momenti culturali nel corso della serata (concerti, letture di brani poetici, rappresentazioni teatrali, mostre d’arte, osservazioni astronomiche, ecc.); gli eventuali aspetti critici sono quelli tipici degli eventi culturali articolati e complessi, come, ad esempio, una improvvisa defezione di un ospite, da sostituire prontamente all’interno del programma della serata.
E gli studenti si sentono coinvolti nel partecipare attivamente alla riuscita della serata? Pensa sia un’occasione per loro preziosa quanto a esperienza e a crescita culturale e umana?
Gli studenti del nostro Liceo sono gli autentici protagonisti delle “Notti bianche”, fornendo un contributo fondamentale alla loro riuscita sia sul piano organizzativo che sul piano della partecipazione attiva ai vari eventi (ad esempio, come attori e musicisti). Quindi, le “Notti bianche” costituiscono un’occasione davvero preziosa per esaltare la creatività e il talento dei nostri allievi, che in tal modo arricchiscono considerevolmente il loro percorso formativo e la costruzione della loro identità personale.
Le chiediamo ora qualche anticipazione sulla prossima “Notte bianca del Liceo”, quella dell’anno scolastico 2017/2018. È stata già fissata la data? Individuati tema e qualche iniziativa caratterizzante?
La prossima “Notte bianca del Liceo” si svolgerà sabato 12 maggio 2018 e avrà come tema “Il gioco delle passioni”. Posso anticipare due eventi: una lettura drammatizzata tratta dal mio prossimo libro in uscita, relativa alla passione amorosa dell’eroina dell’Eneide Didone, e un concerto dedicato alle canzoni, in particolare francesi, sul tema della passione, che vedrà esibirsi la Prof.ssa Loretta Bizzarri, docente di francese del nostro Liceo.
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