[di Fanny Taddeo, 2BL a.s. 2017/2018]
Raffinata, bella e vecchia signora
burbera e un po’ sorridente
non ti hanno sciupata, né deturpata
i tanti secoli di vita vissuta.
Ora ti vedo spiccare, dall’alto del colle,
minacciosa e gigante
rapace come l’aquila nel tuo stemma
ma non ho paura di te
come da bimba inerme.
I miei occhi accarezzano l’orizzonte
sempre attratti dalle tue solide mura
antico baluardo sopravvissuto a tante offese.
Amo le tue strade e i vicoli intriganti
come ragnatele tessute dal tempo.
Amo i panorami che scorgo dai vicoli bui
stretti, ruvidi e odorosi di vita operosa.
Amo le tue piazza aperte
affacciate sui panorami ameni.
Da tanta grazia affascinata
perdo di vista la folla
e i turisti che gremiscono le strade.
Oggi non temo più la tua ira
austera Aquila dell’Umbria
la tua eleganza mi incatena
e il cuore ho colmo di gioia.
Con questa poesia Fanny Taddeo ha avuto una menzione speciale per la qualità della ricerca poetica alla terza edizione del premio di poesia “La città che amo”, indetto dall’Etab “La Consolazione”. La cerimonia di premiazione è avvenuta sabato 10 marzo nella Sala Giunta.
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