A SCUOLA DI STORYTELLING

*contributo a cura di Fanny Taddeo (2BL a.s. 2017/2018)

TODI – Sabato 26 maggio è stata la volta di Valentina Parasecolo. Giornalista e blogger, ex allieva del Liceo “Jacopone da Todi”, ha incontrato la redazione di Sottob@nco e altri studenti per parlare di narrazioni video, dal documentario al videoreportage. Per i primi – complici le numerose esperienze professionali di Valentina – una preziosa occasione per approfondire un settore cui parte di loro già si dedicano, per i secondi l’opportunità di avvicinarsi a un mestiere, quale quello del giornalista, tanto affascinante quanto complesso, dove non si sono solo news ma anche storie. E allora come si racconta una storia?

Il racconto nel video, come ha spiegato la giornalista, va dal cinema o fiction al documentario, che è sempre più vicino al cinema ma che non è destinato, almeno inizialmente, alla televisione, fino al videoreportage, un racconto di non finzione, con un contenuto giornalistico che guarda la realtà cercando la notizia o rappresentando aspetti notiziabili.

«Il documentario – spiega Valentina – è un tipo di narrazione visiva legata alla realtà, ma il regista la trasfigura consegnandoci uno sguardo artistico e personale su di esso. In questo tipo di narrazione non c’è niente di scritto, di pianificato, esso non è sceneggiato e può essere di vari tipi, poetico, espositivo, osservativo, interattivo, riflessivo e performativo». Per ognuno di essi Valentina ha riportato esempi, dall’intramontabile Piero Angela allo straordinario Gianfranco Rosi di “Sacro GRA” fino a Pier Paolo Pasolini di “Comizi d’amore”, attingendo alle sue personali esperienze e alla sua vasta cultura.

Ma per capire cosa significhi realizzare un videoreportage, che è stato, poi, il vero tema dell’incontro, è necessario conoscere e comprendere gli elementi di storytelling tipici della finzione, sui quali la giornalista si è soffermata a lungo, asserendo che essi vanno tenute a mente da chiunque si voglia rapportare ad un racconto e che sia interessato a capire come si costruiscono delle storie.

«Chi scrive una storia – spiega Valentina Parasecolo – ogni volta che presenta un personaggio, stabilisce quali sono le sue caratteristiche, come esso deve apparire e, attraverso una crisi o conflitto al quale viene sottoposto, ciò che esso è. Le storie, quindi, si reggono su caratterizzazione del personaggio e capacità di sottoporre i personaggi a conflitti di varia natura che permettono di arrivare a ciò che esso è in realtà».

Nel videreportage, un tipo di racconto del reale che documenta la realtà esponendo una tesi o delle notizie su di essa, vengono esposti fatti e raccontate storie come se fossero dei piccoli film e tutto ciò che ha una rilevanza pubblica deve essere contenuto all’interno di regole precise.

I videoreportage che si possono realizzare sono il ritratto, l’inchiesta e l’approfondimento, i quali possono anche essere uniti e convivere all’interno di uno stesso lavoro. Per produrre un buon videoreportage, come la giornalista ha spiegato, bisogna avere l’umiltà di mettersi a disposizione della realtà e non del pubblico del quale invece non va cercato necessariamente il consenso. Dialogo, talento ed esercizio sono le tre parole-chiave.

Valentina Parasecolo ha parlato anche della figura del giornalista più in generale, il quale oggi incarna un ruolo che deve misurarsi necessariamente con più linguaggi: infatti egli sa montare, girare, usare i social, scrivere per i social ed è un personaggio multiforme che non può limitarsi a riportare notizie, ma che è chiamato anche a raccontare storie attinenti molto spesso alle relazioni umane. Ha concluso il suo intervento sostenendo che il video reportage e il documentario, entrambi forme del racconto del reale, reggono nella loro costruzione di storia quanto più si avvicinano proprio agli elementi tipici della narrazione della finzione.

LE CINQUE REGOLE PER IL VIDEO

  1. Non solo possiamo ma dobbiamo sapere cosa vogliamo raccontare
  2. Non solo possiamo ma dobbiamo sapere cosa vogliamo vedere
  3. Cosa vedremo non è cosa immaginavamo
  4. Un grande narratore dialoga con la realtà
  5. Il racconto inizia con la pre produzione e finisce con la post produzione: la vera scrittura è al montaggio

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