– Lei se ne intende di giornalismo?
– No, mi dispiace. Io per vivere lavoro.
Un breve, e provocatorio, scambio di battute, questo, tra un cronista del Tirreno a caccia di uno scoop su una misteriosa sparizione e Massimo, “barrista” e titolare del BarLume, luogo che fa da sfondo a vari gialli di Marco Malvaldi (in questo caso a Il telefono senza fili).
Eppure, con buona pace di Massimo e delle sue ragioni pur condivisibili di fronte a certi giornalismi, si conclude con questo terzo numero un altro anno di Sottob@nco come esperienza di alternanza scuola-lavoro (già!) per i suoi redattori e per i suoi coordinatori: un anno di lavoro intenso, di ore trascorse sul campo, tra carta e display, il cui compenso – non certo monetizzabile, d’accordo – si spera però possa tradursi nell’incoraggiamento alla ricerca, all’esercizio del senso critico e allo sforzo dell’espressione efficace e precisa, un insieme di habitus e di strumenti utili a vivere in un mondo in cui informarsi (e formarsi), discernere ed esprimersi sembrano diventare obiettivi sempre meno raggiungibili pur a fronte (o forse proprio a causa) dei sovrabbondanti stimoli che di minuto in minuto, di notifica in notifica, attirano la nostra attenzione, o incoraggiano la nostra distrazione.
Informarsi, discernere ed esprimersi: lungo queste tre direttrici si sono mosse le proposte formative che hanno coinvolto la redazione di Sottob@nco in un percorso di maturazione e di ricerca in cui le risposte non riescono (per fortuna) a stare al passo delle domande, pullulanti quando ci si affaccia in modo nuovo al mondo e quando lo si fa con curiosità. Un immenso ringraziamento, dunque, all’Ordine Regionale dei Giornalisti dell’Umbria, al suo presidente Roberto Conticelli e ai suoi consiglieri Sonia Montegiove e Massimo Angeletti, a Valentina Parasecolo, e anche ai cofondatori e guide di vetrya, Luca Tomassini e Katia Sagrafena, per aver tutti preso per mano la redazione di Sottob@nco e per averla accompagnata, ciascuno per un pezzettino di strada, nell’affascinante viaggio della scrittura giornalistica.
Un viaggio che anche in questo numero parte dalla magmatica attività del Liceo e da quanto avviene a Todi per arrivare addirittura alla Columbia University, e ancora oltre, alla fantasia e alla curiosità di ciascun redattore di Sottob@nco, e di ogni lettore che con il giornale online del Liceo decida di impegnare qualche minuto delle sue letture. Senza, speriamo, restarne deluso: dalle politiche locali ed europee agli eventi musicali, teatrali e in genere culturali del Liceo e non, ciascun articolo si offre come una finestra su uno degli infiniti scenari che costituiscono la nostra quotidianità, raccontata spesso in modo multimediale, con materiali fotografici e video prodotti in alcuni casi dagli stessi redattori. Tra carta e display, infatti, si diceva. E se Massimo lavora per vivere, a Sottob@nco si scrive per provare a vivere un po’ meglio.
Vincenzo Russo
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