«Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già fatti, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.» (José Saramago, da Viaggio in Portogallo)
Anche il nostro “viaggio” ricomincia. Ricomincia e non prosegue, perché ci sono sempre nuovi sentieri da tracciare, altri da ripercorrere per vedere con occhi ‘diversi’ quello che ci sta intorno. Vedere, osservare e raccontare. Parole, informazioni e concetti organizzati e messi in fila, ma anche scatti e frame, per raccontare storie, uno storytelling digitale continuo per utilizzare un anglicismo/forestierismo oggi di moda: gli studenti/redattori di Sottob@nco accettano la sfida della velocità tipica della rete e della contaminazione tra parole e immagini imposta dal web per riflettere su temi del sociale e far conoscere in modo appassionato e vivace la vita del Liceo e del suo territorio, ma anche se stessi. Facendo conoscere se stessi, imparano a conoscersi meglio, crescono come individui, come cittadini consapevoli, curiosi e dotati di senso critico.
La bella riflessione dello scrittore, critico letterario e poeta portoghese mi offre lo spunto per riaffermare l’identità (e la finalità) di Sottob@nco quale officina di idee e relazioni sociali che trascende le pagine di http://www.sottobanco.info/ . Siamo all’inizio di un nuovo triennio: i protagonisti, i ragazzi che hanno deciso di far parte della redazione – e quest’anno sono ben ventuno sempre dei vari indirizzi classico, linguistico, scientifico e scienze umane – non solo sperimentano nuove forme di scrittura, ma quest’anno per la prima volta curano personalmente anche l’interfaccia grafica, provvedono alla pubblicazione di servizi, aggiornamenti e video e curano, nell’infosfera dominata da social e network, le pagine Facebook, Twitter e Instagram del giornale. Del loro giornale. Un team ristretto che affianca l’intero gruppo ma che desidero elencare uno per uno: Ilaria Andrei, Ezraa Azzouz, Alessandro Babucci, Chiara Baciucco, Chiara Bartolini, Samuele Befani, Francesca Bernacchi, Sara Cecchini, Lucia Contenti, Beatrice Francesca De Monaco, Aurora Falconi, Ludovica Gimignani, Sofia Gigli, Roxana Elena Iacob, Martina Mannaioli, Marta Natili, Pietro Orsini, Ludovico Orsini, Fanny Taddeo, Giorgio Tenneroni, Christian Valente.
Saluto con autentico affetto e gratitudine il prof. Vincenzo Russo, che ci ha accompagnato in questi anni curando con competenza e scrupolo gli aspetti grafico- informatici e i cinque ragazzi che sono usciti, ormai “maturi”, tre dei quali al mio fianco fin dall’inizio del ‘viaggio’. Uno di loro, Tommaso Marconi, è giornalista pubblicista, uno dei più giovani membri dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, e ciò è stato possibile anche grazie all’esperienza e alla passione maturata nel giornale della scuola. A conferma di come Sottob@nco sia un fecondo laboratorio per tutti loro, sia che veda nascere nuovi professionisti dell’informazione sia che resti il giornale del loro liceo, quello che ricorderanno negli anni a seguire, quello per il quale continueranno, magari, a scrivere.
E non è un caso che il nuovo numero del giornale ospiti proprio un contributo di Tommaso, che ci ha seguiti fino a Montecitorio, alle stanze del Palazzo, accolti dalla straordinaria disponibilità di Annamaria Baccarelli, alla quale vanno i miei più sinceri ringraziamenti, del Capo Ufficio Stampa della Camera Stefano Menichini e dal Presidente della Stampa Parlamentare Marco Di Fonzo.
Il viaggio, il nostro viaggio, si arricchisce di un’altra tappa importante. E di nuovi amici.
Susi Felceti
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