Mentre una pandemia globale ha costretto l’intera umanità a rinchiudersi in casa e a limitare ogni contatto con la realtà, Wilbur Smith (88 anni) ha continuato a vivere un’avventura dietro l’altra, non permettendo a un’epidemia di sospendere il suo mestiere di narratore ed esploratore. Lo scrittore africano di origini inglesi, meglio noto come “Mister Avventura”, tuttora lavora senza sosta per far conoscere al mondo il brivido di una nuova esperienza, deciso a non riposare sugli allori degli oltre 130 milioni di libri venduti, di cui quasi 25 in Italia. Smith non ha riscosso successo stando solo seduto dietro una scrivania, poiché molte delle avventure entusiasmanti di cui parla sono state da lui vissute in prima persona! Sono infatti famosi i racconti in cui descrive l’istante precedente all’uccisione di un leone, per autodifesa, a soli 12 anni, o quando è stato circondato da una moltitudine di squali grigi sulla barriera corallina. Durante la sua carriera ha trasformato una vita spericolata in bestseller da milioni di copie e ha proseguito con la sua quotidianità anche in un momento così difficile. In un’intervista a La Repubblica rivela di temere il virus per le gravi conseguenze, ma allo stesso tempo è fiducioso in un futuro di rinascita, facendo anche riferimento al glorioso periodo degli anni venti e all’età del jazz che seguì l’altrettanto devastante epidemia di Spagnola. Nell’intervista introduce anche l’uscita del nuovo libro, “Tempesta – Le avventure di Jack Courtney”, scritto in collaborazione con Christopher Wakling e primo romanzo destinato ai ragazzi firmato Wilbur Smith. E’ la storia di Jack Courtney che deve ritrovare i genitori scomparsi nella giungla del Congo, mettendo a rischio la sua vita e quella degli amici con incontri legati a gorilla, elefanti della foresta e ippopotami. E’ il primo capitolo di una serie per ragazzi che esalta l’amicizia, il coraggio e la natura. Lo scrittore ha affermato che, rivolgendosi a un pubblico giovane, ha la possibilità di mandare alla nuova generazione un messaggio a favore della conservazione della terra e di amore per la natura. Aggiunge, inoltre, che vivere avventure è il modo migliore per conoscere il mondo e se stessi e che i bambini sono spontaneamente più avventurosi degli adulti. Sempre nel suo colloquio con il giornale italiano, gli è stato chiesto di svelare alcuni consigli da tenere a mente per affrontare al meglio questo periodo in stand by e in cui ognuno è relegato nel proprio “sottomarino”. Mr Smith ha ribadito che la vita sedentaria e monotona che ci è stata imposta, non deve essere un valido motivo per abbandonare il nostro entusiasmo nell’intraprendere nuove avventure, ma, al contrario, dobbiamo allenare la nostra mente a vivere in una realtà alternativa esercitando il fisico e usando la fantasia, in attesa di poter sperimentare un’avventura saltando su un aereo, una nave, un’auto o su qualsiasi mezzo e andare avanti finché non si trova la giusta ispirazione e non si corre una buona quantità di rischi. Con questi preziosi suggerimenti l’esploratore zambiano invita gli adulti, soprattutto i ragazzi, a non demoralizzarsi per le occasioni perse e la possibilità di divertimento limitata, ma a resistere con tutte le forze e a prepararsi a ritornare a vivere assaporando ogni autentico momento di libertà. Le sue parole trasmettono coraggio a tanti giovani che dubitano di poter ormai godere pienamente questa importante fase della vita e li spronano a non darsi per vinti, ma equipaggiarsi con il loro sapere e il loro entusiasmo per vivere grandi avventure che ricorderanno per sempre. Seguendo il pensiero di Wilbur Smith, dobbiamo confidare in un’estate che ci permetta di riprendere in mano il controllo della nostra quotidianità e di conoscere meglio noi stessi e ciò che ci circonda attraverso piacevoli esperienze.
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