Come mai lo stato liberale per eccellenza ha condannato a morte due italiani senza avere prove certe del reato? Quella raccontata nello spettacolo della 3° serata di Todi Off, dedicato alle vicende di Sacco e Vanzetti, è un’America che rappresenta l’ ennesima crisi della giustizia. Durante l’incontro, “seconda parte dello spettacolo”, come lo definisce Roberto Biselli, vengono fuori le tante realtà che hanno dato vita a “‘A Merica” di Ramona Tripodi, a partire da Inbilico Teatro e Film, l’associazione Leucò, e in collaborazione con gli spazi napoletani di una realtà, L’asilo, con una gestione civica che affida la scelta delle attività a una assemblea alla quale chiunque può partecipare.
In relazione alle oramai consuete domande sulle problematiche da parte di teatri posti ai margini, sul rapporto con i territori e la necessità di fare rete, l’attrice Francesca Romana Bergamo afferma che “se c’è una fortezza, c’è un attacco”. Del resto, il suo ruolo nello spettacolo è quello della regista che spesso interrompe le due interpreti a sproposito, in una “interruzione incompetente”, nel desiderio però di spingere il pubblico a desiderare un’azione opposta, non di censura ma di ascolto.
A tal proposito, la loro gestione condivisa, il considerare gli spazi dell’Ex Asilo Filangieri come bene comune e la necessità di fare rete con soggetti non uguali a se stessi, ma con obiettivi diversi così da accrescerne il capitale di competenze di entrambi, costituisce gli elementi determinanti la loro presenza a Fortezze Bastiani.
Tripodi racconta come lo spettacolo si sia sviluppato a cavallo con la prima pandemia e spontaneamente presenta quella triste sovrapposizione degli anni ‘20: 1920 e 2020. In Italia sono stati età dell’incertezza, un’epoca in cui dilagava una generale inquietudine, non troppo distante da ciò che si è vissuto durante la pandemia, che ha drasticamente stravolto la nostra visione della realtà, le emozioni provate nella nostra quotidianità, e che tuttavia ha permesso di creare dei nuovi spazi di ascolto.
Ieri è stata messa in scena una delle tante lotte per l’inviolabilità dei diritti, di cui necessariamente
l’uomo deve farsi carico, ieri come oggi.
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