La manifestazione, giunta al 36esimo anno di vita, ha registrato una maggiore partecipazione del pubblico giovanile agli spettacoli di danza e musica.
TODI- Il Todi Festival è una manifestazione che si svolge ogni anno tra la fine di agosto e gli inizi di settembre e cerca di portare nella nostra città le varie declinazioni delle arti, dal teatro, cuore pulsante della manifestazione, alla musica fino ad arrivare alla danza e all’arte contemporanea. Mira ad un pubblico proveniente da tutta Italia ma anche al coinvolgimento della città e delle sue Istituzioni.
«Rileviamo con soddisfazione come la partecipazione dei cittadini tuderti all’evento aumenti ogni anno – afferma il direttore artistico del Festival Eugenio Guarducci, che abbiamo pensato di intervistare – non solo in termini di spettatori, sempre pronti a cogliere gli stimoli offerti da una proposta artistica che prevede ogni giorno un programma diverso, ma anche come veri e propri attori protagonisti, pronti a sottoporci varie iniziative che possono andare dalla presentazione di un nuovo libro all’organizzazione di una mostra. E questo non può che farci piacere. Todi rappresenta un sorprendente terreno fertile».
A tale proposito basti citare la collaborazione con il Centro dei Disturbi del Comportamento Alimentare di Palazzo Francisci, le cui giovani ospiti mettono in scena ogni anno una coinvolgente perfomance, con la Fondazione Beverly Pepper per installazioni di arte contemporanea anche permanenti o, nell’ultima edizione, con Iubel Festival del quale è referente per le attività Valentina Parasecolo, ex allieva del Liceo.
E a proposito dell’edizione 2022, che ha sancito la XXXVI edizione del Todi Festival – affidato dal 2016 al ‘re del cioccolato’ Guarducci – abbiamo potuto constatare come, nonostante i temi trattati in alcuni spettacoli (Il corpo della donna come campo di battaglia, Il quotidiano innamoramento con Mariangela Gualtieri) richiamassero un pubblico di adulti, anche i giovani hanno potuto scegliere tra uno spettro abbastanza ampio di proposte.
Spettacoli di danza come Pinocchio o il concerto della giovanissima e talentuosa Frida Bollani Magoni, ipovedente dalla nascita, hanno attirato le attenzioni di un giovane pubblico. Anche un format nuovo come quello del Teatro a Pedali, andato in scena con L’altro mondo, o il teatro-reality di In fedeltà sono stati apprezzati soprattutto dalle nuove generazioni, trattandosi di spettacoli meno convenzionali e più esperenziali. Destinato ai giovani anche Ustories, il progetto di residenza cinematografica che ha dato valore al lavoro dei più creativi e promosso il territorio, grazie alla realizzazione di un cortometraggio site specific girato in Umbria. Potrebbe essere ripensato, invece, il concerto finale con un’artista che sia seguito maggiormente dai giovani e con un palcoscenico che sia, nonostante le incertezze metereologiche, sempre e comunque la centrale Piazza.
Anche il direttore Eugenio Guarducci, con cui abbiamo avuto il piacere di interagire, ha confermato, in termini di numeri e presenze, quelle che sono state le nostre sensazioni. «Di anno in anno– spiega – abbiamo puntato ad aumentare l’offerta culturale del Festival dedicata ai più giovani, passando, ad esempio, attraverso la musica, con un format come quello di Sottocosmo, la danza con il coinvolgimento delle scuole del territorio o la poesia con la vivace performance di un poetry slam. Anche la rassegna Todi Off, curata da Roberto Biselli e orientata alla formazione del pubblico per un suo avvicinamento al teatro e alla danza contemporanei e di ricerca, è nata per incuriosire e stimolare una maggiore attenzione e partecipazione da parte dei ragazzi, agevolata dall’ingresso gratuito agli spettacoli pomeridiani al Nido dell’Aquila».
Parlando, poi, del futuro della manifestazione, Eugenio Guarducci garantisce che si proseguirà sul solco tracciato, l’interesse dei giovani e per i giovani non verrà meno e infatti sostiene che «il loro coinvolgimento continuerà senz’altro a passare per un dialogo costante con i protagonisti del territorio di cui la redazione di Sottobanco è un eccellente esempio. Continueremo a puntare anche sulla contaminazione tra i vari linguaggi contemporanei espressi dal teatro, dalla musica, dalla danza e dall’arte, mantenendo così sempre ben ampio il ventaglio delle proposte e confidando che i più giovani, nel seguire uno spettacolo più vicino alle proprie preferenze o inclinazioni, possano arrivare a scoprire e apprezzare anche una buona rappresentazione di prosa».
A chi fosse sfuggito ricordiamo che il giornale del liceo Sottob@nco, con Chiara Rossi e Sara Cecchini, ha preso parte quest’anno al Laboratorio di Teatro e Critica, condotto da Viviana Raciti, seguendo ogni giorni gli spettacoli e realizzando un foglio dal titolo “L’infinito futuro”.
Per il territorio il Todi Festival è molto importante, e non solo culturalmente, perché fa sentire in qualche modo unita la popolazione di una città che diventa, per una settimana, capitale estiva del teatro. E in questo un ruolo determinante devono averlo i giovani, “attori” di oggi e di domani: crediamo, infatti, che la cultura sia un arricchimento personale che cresce insieme a noi, e proprio per questo va coltivata fin da ragazzi, grazie a un’offerta ampia e diversifificata che ci avvicini alle varie declinazioni dell’arte.
Lucia Carboni e Giulia Proietti
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