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Con il termine Ultima Generazione non intendiamo soltanto coloro che sono nati a cavallo dell’anno 2000, ma anche una rete di attivisti che intraprendono azioni di disobbedienza civile non violenta per attirare l’attenzione politica e mediatica sulle conseguenze del riscaldamento globale. Si battono, certo, per cause nobili, ma di sicuro contestabili sono i loro mezzi. Le loro azioni sono diventate celebri soprattutto grazie a video che girano sui social, che ritraggono questi ragazzi mentre bloccano la strada e il traffico, mentre fanno scioperi della fame o occupano sedi di partiti politici. Essi operano in tutta le città della penisola: Milano, Roma, Catania, Genova, Padova e molte altre. Il gruppo nasce nel 2021 ed è privo di un capo che coordina gli attivisti, loro si spostano in tutta Italia e in base ai loro progetti danno vita alle proteste. Consultabile è anche il sito web dove si trova una programmazione di tutti gli eventi organizzati, alcuni anche in modalità telematica, in cui viene presentata la loro attività.
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Sono diventati noti per la prima volta nel 2022 a seguito di una particolare iniziativa: alcuni dei membri hanno imbrattato di vernice la Sede italiana della Transizione Ecologica a Roma. Da qui non si sono più fermati: proteste alla sede del Senato, a Genova, ecc. Una delle loro campagne si batte per interrompere lo sviluppo e la produzione di combustibili fossili. Due ragazzi il pomeriggio del 15 Agosto si sono introdotti nell’Acquario di Genova scrivendo nelle vasche delle frasi del tipo No gas e No carbone. Dopo averlo fatto hanno preso della colla e si sono ‘incollati’ le mani alla vasca più grande. Per battersi contro il cambiamento climatico, per loro è fondamentale mettere uno stop alla procedura di riapertura delle centrali a carbone dismesse e delle delle trivellazioni per la ricerca del gas. I membri di Ultima Generazione hanno un’idea ben chiara: incrementare le stazioni di energia solare e eolica e dunque creare anche migliaia di nuovi posti di lavoro aiutando anche gli operai delle centrali in disuso.
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Il 7 Novembre dello scorso anno quattro ragazze si sono introdotte a Palazzo Bonaparte di Roma e hanno lanciato una zuppa di verdure sul quadro ‘Il Seminatore al tramonto ’ di Van Gogh dipinto nel 1888, che si trovava lì per una mostra. La polizia ha aperto subito un fascicolo accusando le attiviste di aver violato l’articolo 518 del Codice penale e in particolare di “deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”. La condanna potrebbe andare da due a cinque anni di carcere con l’obbligo di risarcimento che andrebbe da 2500 a 15000 euro. L’opera fortunatamente è rimasta intatta e dopo vari accertamenti è tornata in esposizione.
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Molti si sono chiesti come abbiano fatto a non farsi notare dalle guardie; le quattro ragazze si sono introdotte separatamente nel palazzo verso l’ora di pranzo e hanno lasciato tutti i loro oggetti tra cui zaino, borse e giacche prima dell’ingresso per visitare le opere. Esse si sono unite ad un gruppo di turisti e sono riuscite a non farsi vedere mentre estraevano da sotto i vestiti barattoli di zuppa. Il quadro è rimasto illeso, data la lastra di vetro che lo proteggeva, soltanto la cornice è stata lievemente danneggiata.
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Poco più di una settimana fa abbiamo avuto un altro episodio di protesta a Firenze, città dell’arte per eccellenza: questa volta però a fermarli è stato proprio il sindaco Dario Rondella e celebre è già il video che lo ritrae correre nel mezzo di Piazza della Signoria per bloccare due ragazzi che imbrattavano l’omonimo Palazzo con una bomboletta spray arancione.
Ma non finisce qui: sempre a Firenze gli ambientalisti sono riusciti ad entrare nel Museo degli Uffizi. Ancora una volta hanno scelto di utilizzare l’arte per lanciare un messaggio d’allarme, questa volta però un ragazzo e una ragazza si sono sparsi della colla sulle mani e si sono ‘incollati’ al dipinto ‘La Primavera‘ di Sandro Botticelli. I due sono stati immediatamente portavi via dagli agenti delle forze dell’ordine e alle domande poste loro hanno risposto dicendo che gli uomini dovrebbero preoccuparsi di salvaguardare il pianeta così come proteggono le forme d’arte e il patrimonio nazionale.
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Nei riguardi di Ultima Generazione nell’ultimo periodo si è aperto un duro dibattito e sono in molti a chiedersi perché i membri della suddetta associazione non vadano a protestare semplicemente dai politici. La domanda ha trovato risposta proprio dai protagonisti che sostengono che le altre metodologie non portano risultati; questi attivisti vanno contro la classe politica e non vogliono sentirne di andare a parlarne direttamente con loro.
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