La locandina che vedete qui sotto recita: “I lunedì letterari alla caffetteria Biganti”. Seguono le date degli appuntamenti, due per mese, da ottobre a fino ad aprile del prossimo anno, l’elenco degli autori e dei temi trattati. Bene.
Ma una locandina non rende certo giustizia del contesto e della complessità che si celano dietro un progetto, come questo, di natura culturale, e ciò che rimane tagliato fuori è forse la cosa più importante di tutte: la storia che c’è dietro.
L’organizzatrice e curatrice degli incontri è la Professoressa Donatella Fedele , che si avvale anche del contributo del marito Francesco e della sorella Simonetta. E’ un recente rimpatrio di Todi: infatti, la signora, una volta ritiratasi dalla sua professione di insegnante presso una scuola media (istituto comprensivo) di Roma, ha deciso di tornare nella sua città natale, in cui tuttora abita una gran parte della sua famiglia. Ma ciò che ha vissuto come insegnante a Roma Donatella l’ha portato fin qui. E ce lo ha raccontato. A Roma i ragazzi a cui insegnava erano ragazzi di borgata, di un quartiere povero presso Ostia, che sembravano quasi “usciti da uno dei film di Pasolini”, per riprendere le sue parole. I padri “erano spesso “padroni” e le mamme per lo più donne di casa, persone semplici, che facevano un grande sforzo, tra le incombenze quotidiane della vita, per recarsi a scuola e sentire qualche notizia dei loro figli. Ed era davvero difficile interessare i ragazzi all’arte, alla letteratura, considerando che non sapevano neanche esprimersi se non in dialetto, né scrivere decentemente. E’ allora che, trovandosi in difficoltà, Donatella ha iniziato ad affinare il suo modo di insegnare, ha valorizzato le relazioni umane, cercando di coinvolgere i ragazzi , di renderli protagonisti, anche attraverso il teatro: “spesso realizzavamo una drammatizzazione dei libri che avevo proposto loro in classe”. Insomma, ci rivela, “lì ho capito quanto come insegnante potevo essere utile, mi sono sentita veramente un’educatrice” e “qualche ragazzo, come mi confermavano le loro madri, l’ho visto “rinascere” .
Ed è questa passione nell’incontrare le persone, nel diffondere la cultura in una forma non accademica e in modo tale che ognuno capisca, ognuno intervenga, ognuno abbia il suo spazio, che si è travasata direttamente negli incontri letterari tuderti. Incontri che Donatella stessa ama infatti definire più come “cabaret letterario”: il pubblico diventa lettore, attore, viene insomma coinvolto. E lo scopo, tra gli altri, difficilissimo, è ancora quello di coinvolgere i giovani , gli studenti. Da qui anche la scelta dell’orario, le sedici del pomeriggio. Ecco, questa è la storia che c’è dietro, e che , evidentemente , è ancora viva.
All’inizio, circa 10 anni fa, ricorda Donatella, alle sue riunioni non partecipavano più di una quindicina di persone, e spesso l’interesse per il progetto era maggiore negli stranieri, incuriositi da tali tematiche, piuttosto che nei tuderti. Tuttavia, perseverando nel suo intento di coinvolgere il più possibile i suoi concittadini alla partecipazione alle attività letterarie, Donatella negli ultimi anni è riuscita a raccogliere un cospicuo numero di adesioni, circa una quarantina di persone. Una soddisfazione, anche se si considera, fa notare, che c’è stato da combattere contro il Covid, che a suo tempo aveva quasi azzerato tutto, anche perché la poca familiarità dei partecipanti più anziani verso i mezzi tecnologici avanzati non aveva consentito neppure l’organizzazione di incontri letterari online.
Dopo la fine della pandemia l’iniziativa culturale è regolarmente ripresa con riunioni in presenza. Di recente, tuttavia, vi è stato un ulteriore cambiamento: a causa della chiusura definitiva del Bar Fondaco, storica sede degli incontri, la prof.ssa Fedele si è vista costretta a cercare un nuovo punto di ritrovo, allo stesso tempo piacevole e sufficientemente spazioso; tale luogo è stato individuato nella “caffetteria Biganti”, dotata di una comoda sala interna riscaldata, da cui prende il nome il nuovo progetto, e cioè “I lunedì letterari della caffetteria Biganti”.
Con un nuovo inizio e una nuova sede, il programma proposto quest’anno si rivela essere particolarmente poliedrico e quasi sempre, come avveniva a Roma, il punto di partenza è un libro, un saggio e , immancabile, l’aspetto umano profondo. Si toccheranno giganti come Manzoni (la cui sessione si baserà sul romanzo “Le due mogli di Manzoni” di Marina Marazza), Verdi e Puccini ( incontro che si avvarrà della competenza del Prof. Retti Manfredo, storico insegnante del Liceo Jacopone e noto musicologo, nonché dell’esperienza della cantante lirica Laura Toppetti , che attualmente insegna alla scuola comunale di Canto); come è più che giusto, non mancano neanche appuntamenti con la musica contemporanea e cosiddetta leggera, anche se l’aggettivo suona stretto quando si parla di mostri sacri come Dalla e Battisti, autori con cui Donatella è cresciuta e di cui si è profondamente nutrita. Si passa poi al mondo dell’arte figurativa, con “Caravaggio, pictor praestantissimus” ( così veniva chiamato) , e anche qui si cercherà di valorizzare l’umanità dietro l’artista, il suo carattere sanguigno , il tormentato rapporto con i potenti committenti, le scelte ardite a livello stilistico e contenutistico, in particolare il nuovo modo di intendere la luce, l’apertura agli elementi popolari. Dedicati alla pittura anche altri due incontri, quello su Picasso, con particolare focus sulle vicende esistenziali che determinarono il trapasso dalla tradizione all’innovazione cubista, e quello sull’acquarellista Ettore Roesler Franz, di cui sarà trattato anche il lato forse meno conosciuto, quello esoterico. La volontà degli organizzatori è proprio quella di entrare approfonditamente nella psicologia e nei dettagli meno conosciuti delle vite degli artisti di cui tratteranno . Nel secondo incontro di Dicembre un incontro sui generis, una piacevole serata musicale per lo scambio degli auguri natalizi animata dal noto duo The Alkimisti, composto da Marco Bovelli alla chitarra e Daniele Caprini al basso.
E si torna alla letteratura con “Bonjour tristesse un romanzo che destò scalpore” , la cui autrice Françoise Sagan divenne il simbolo della libertà adolescenziale francese del dopoguerra; e, posto alla fine degli incontri, una rilettura del celebre Gabbiano Jonathan Livingston, un inno alla volontà di non conformarsi, di non diventare un comodo consumatore della vita, ma un pioniere, un esploratore che vuole e sa alzarsi in volo. Interessante che in chiusura ci sia proprio questo testo, uno di quelli che la prof.ssa Fedele aveva utilizzato, a suo tempo, a Roma. Allora come ora, e il cerchio si chiude.
Dulcis in fundo,è proprio il caso di dirlo, alla fine degli incontri si prende tutti insieme un po’ di tè e una fetta di torta.
La prof.ssa Fedele si dichiara soddisfatta del numero di partecipanti che è riuscita ad attrarre in questo decennio di attività, ma confessa di rammaricarsi nel constatare che solo una quantità esigua corrisponde alla sua “target audience”: essendo infatti un’ex-insegnante, il suo desiderio è che i giovani partecipino più numerosi ai lunedì letterari, in modo da poter approfondire le proprie conoscenze e la loro cultura. Per questo motivo, invita tutti i giovani studenti del Liceo Jacopone (con i quali ha già avuto l’occasione di collaborare tramite un progetto organizzato con il professor Umbrico sull’interpretazione in chiave moderna di alcuni miti) a partecipare numerosi: la prima riunione dei lunedì letterari si terrà il 6 Novembre alle ore 16:00.
La cultura è più bella , quando diventa relazione, e di entrambe, oggi più che mai, abbiamo tutti un gran bisogno. E se ciò avviene di lunedì, anche meglio, si comincia bene la settimana. E sì, sarebbe d’accordo anche Snoopy.
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