Saffo eterna, decima musa,
figlia di Lesbo, curatrice di spose
nel mio eterno eremo, tu divina rispondesti
alle preghiere dell’amante angosciata:
Dalle mie stanze ti implorai
per guidarmi verso due stelle
da ammirare ogni notte
da amare ogni giorno
verso quella risata
limpida come la luna
che illumina le mie notti scure
candida come un’acqua di sorgente;
la sola risata al mondo
che mi possa salvare
dalla rossa fiamma
che l’animo mi scortica.
Ma tu mi apristi gli occhi
alle ragioni delle mie pene
all’origine del mio dolore
“Non amare l’ideale, ama il vero,
ama il mondo, la vita, la gente,
ama te stessa ora e per sempre”
Lascia un commento