Math You Can Touch – La Matematica che puoi toccare

Appassionati di matematica, pronti alla festa? Si festeggia il 14 marzo la Giornata Internazionale della Matematica dedicata alla celebre costante, il Pigreco, che indica il rapporto tra la circonferenza e il suo diametro. Si tratta di un progetto curato dalla International Mathematics Union (IMU) che è stato proclamato dall’UNESCO e che ogni anno, dal 2019, propone un concorso interattivo aperto a tutti. Il tema di quest’anno è Math You Can Touch – La Matematica che puoi toccare e invita i partecipanti a rappresentare concetti matematici attraverso creazioni fisiche e tangibili, utilizzando materiali, natura o persone. L’obiettivo è trasformare la matematica in un’esperienza concreta, visibile e interattiva, incoraggiando la creatività e l’innovazione.

Potevamo noi studenti dello Jacopone non prendere parte alla challenge? Su iniziativa dei nostri docenti del Dipartimento di Matematica, abbiamo realizzato coreografie tese a rappresentare le figure geometriche nelle quali il ruolo di questa costante risulta evidente. L’occasione ci è stata data dalla più recente Assemblea di Istituto, svoltasi in data 7 marzo: alcuni studenti dei quattro indirizzi del Liceo si sono recati al Tempio della Consolazione per tracciare sul prato antistante il pentagono regolare con la stella pitagorica, il triangolo e il rettangolo aurei, nonché la spirale (logaritmica) di Fibonacci, utilizzando strumenti semplici ma efficaci quali bastoni, corde con cappio e tecniche di disegno tecnico. La matematica coniugata all’arte e al movimento, fuse in un’unica espressione, ha aperto le porte a idee nuove, a creazioni belle e accattivanti. Una volta create le forme, gli studenti hanno occupato posizioni precise lungo le linee, trasformandosi in punti viventi di una costruzione geometrica. I movimenti sono stati ripresi dall’alto da un drone e hanno permesso di toccare con mano la bellezza della matematica, dimostrando come i numeri e le proporzioni possano diventare esperienze fisiche concrete, visibili e interattive.

Perché al tempio della Consolazione? L’edificio, considerato uno dei simboli dell’architettura rinascimentale, “opera d’arte unica al mondo per purezza di stile e perfetta armonia delle forme”, è stato oggetto di misurazioni (grazie alla tesi di laurea dell’architetta Michela Iachettini) eseguite di recente dal Laboratorio di Studi Visuali dell’Università Sapienza di Roma che mostrano come la sezione aurea sia un elemento importante nella sua progettazione.


La costruzione della chiesa è iniziata nel 1508 per concludersi 99 anni dopo, nel 1607. Non vi è un’attribuzione certa dell’architetto che ne ha delineato il progetto: sono stati fatti i nomi di Leonardo da Vinci, (per vari disegni presenti nel Codice atlantico e per una cartina geografica, l’unica disegnata dallo scienziato, nella quale era presente Todi), ma la maggioranza degli esperti ne attribuisce la paternità a Donato Bramante. Sono certi, infatti, i nomi dei maestri (quasi tutti rappresentanti della sua scuola) che si sono succeduti nelle varie fasi della costruzione: Cola da Caprarola poi Baldassarre Peruzzi, il Vignola e infine Ippolito Scalzi.
Chiunque sia stato il progettista del Tempio (Leonardo o Bramante?) costui ben conosceva le proprietà matematiche ed estetiche di questo numero. In quegli stessi anni Leonardo stava, infatti, illustrando l’opera di FraLuca Pacioli “De divina proporzione” mentre Bramante, oltre a frequentare Leonardo, era un amico del noto matematico di Borgo Sansepolcro ed era stato allievo di Piero della Francesca.

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