
La scelta della scuola superiore rappresenta un momento cruciale nella vita di ogni studente. Per i
ragazzi e le loro famiglie, questo è l’inizio di un percorso educativo fondamentale, ma anche di un
processo che non è mai privo di incertezze e domande.
Terminata da poco la fase di pre-iscrizione, il nostro liceo è pronto ad accogliere i nuovi studenti
che si troveranno tra i banchi della sede di via Roma nell’anno scolastico 2025/2026.
Il Liceo Jacopone da Todi offre più indirizzi tra cui scegliere: classico, scientifico, scienze umane e
linguistico; quest’ultimo consente un’ulteriore scelta della terza lingua straniera: lingua spagnola o
lingua tedesca. Ma quanti ragazzi frequentanti la terza media hanno scelto la nostra scuola per
proseguire il loro percorso di studi? Quali novità verranno introdotte il prossimo anno?
La Dirigente scolastica Maria Rita Marconi ha gentilmente risposto ad alcune domande riguardanti
le nuove iscrizioni e la nuova organizzazione scolastica.
Può fornire qualche dato riguardo le iscrizioni del nuovo anno scolastico?
Per le iscrizioni noi possiamo tracciare un bilancio sicuramente molto positivo perché, a fronte di
un calo demografico atteso, che ancora non è molto evidente nelle scuole superiori, ma che già alle
scuole elementari è largamente in atto, e di un’offerta formativa nel territorio sempre più ampia,
l’esito è positivo, poiché la nostra scuola lo scorso anno ha avuto un incremento numerico delle
iscrizioni, arrivando a circa 175 nuovi alunni e quest’anno sono 172. Il dato è quindi stabile e
molto soddisfacente.
Quante classi verranno formate?
Verranno formate 7 classi (2 per l’indirizzo scientifico, 2 per il linguistico, 2 per le scienze umane e
1 per il classico). La normativa prevede 27 alunni per classe e sostanzialmente verrà rispettato
questo numero con circa 26/27 studenti in ciascuna sezione.
C’è una distribuzione equilibrata degli studenti tra le diverse classi o corsi oppure ci sono aree
in cui si registrano più iscrizioni rispetto ad altre?
Da molto tempo in Italia, gli indirizzi trainanti sono scientifico e scienze umane e questo si
conferma sia sul dato nazionale che nel nostro Liceo.
Inoltre un dato consolidato da alcuni anni riguarda il liceo classico, che purtroppo è in calo di
iscrizioni. Quest’anno ho notato però un maggior interesse da parte degli studenti della terza media
per questo indirizzo, con un numero significativo di partecipanti alle attività preliminari
all’iscrizione (Open Day e Studente per un giorno). Questa percezione è stata poi confermata dalle
iscrizioni, perché è stato possibile formare una classe di 20 alunni che l’anno prossimo
frequenteranno l’indirizzo classico.
Ci sono attività curricolari e extracurricolari o iniziative speciali che verranno proposte ai
nuovi iscritti?
Per il prossimo anno sono state apportate lievi modifiche al curricolo, perché è giusto favorire il
cambiamento nell’ottica del costante miglioramento. Al biennio delle scienze umane, abbiamo
previsto di mantenere la ventottesima ora settimanale e di occuparla con un’ora di matematica nel
primo anno di liceo e un’ora di inglese nel secondo anno, in modo tale da tener conto anche
dell’importanza di potenziare le competenze nella lingua straniera. Per quanto riguarda il liceo classico, che al biennio settimanalmente svolge 27 ore di lezione, verrà introdotta la ventottesima ora con la materia storia dell’arte. Questa ora verrà realizzata anche attraverso la metodologia
CLIL (Content and Language Integrated Learning), ovvero l’insegnamento in lingua inglese di una
disciplina non linguistica. Pensiamo infatti che lo studio di storia dell’arte nel biennio del liceo
classico vada in parallelo con lo studio delle civiltà greca e latina. I ragazzi, infatti, potranno
approcciare queste due nuove lingue comprendendo contemporaneamente l’arte e le testimonianze
storiche delle civiltà. Inoltre, per quanto concerne le attività extracurricolari, grazie ai fondi del
PNRR, sarà possibile organizzare alcuni corsi per l’utilizzo dei visori per la realtà aumentata.
Alcuni professori competenti nell’ambito tecnologico terranno dei laboratori con queste nuove
strumentazioni per realizzare concretamente i “Next generation labs and classrooms” previsti dai
finanziamenti PNRR.
Com’è cambiato il Liceo alla luce dei fondi del PNRR e quali sono e saranno le priorità?
I fondi del PNRR sono stati molti e sono arrivati insieme. Stiamo finendo di progettare alcuni corsi
per i docenti e iniziando i corsi per gli studenti. Chiaramente questo è il primo passo. Sono state
acquistate delle strumentazioni e sviluppati i corsi per gli insegnanti, i frutti concreti di tali
finanziamenti si vedranno però dal prossimo anno.
Ovviamente la ricaduta di queste attività deve essere sulla didattica, al fine di migliorare il livello
di apprendimento degli alunni, di conseguenza si tratta di un percorso che richiede del tempo.
Non penso che queste competenze saranno fissate per molti anni, perché il mondo digitale e il
multimediale sono sempre in evoluzione. E’ da notare, infatti, ciò che è successo con l’intelligenza
artificiale, argomento di cui fino a pochi anni fa non si parlava e invece oggigiorno è una realtà
concreta. Il processo evolutivo del digitale è quindi molto rapido, perciò credo che questo
investimento darà risultati proficui dal prossimo anno per qualche tempo, poi sarà da implementare
con altri contributi per sostenere la formazione continua. Bisogna stare al passo con i tempi!
Può tracciare un bilancio della sua presidenza, essendo giunta al terzo anno di attività?
Gli anni precedenti a questo triennio, purtroppo, sono stati caratterizzati dal Covid-19. Sono stati
anni molto pesanti per tutti ma fortunatamente ne siamo usciti. Quindi, questi tre anni di attività
presso il nostro Liceo sono coincisi per me e per tutti con la ripresa dopo la pandemia. Ci sono stati
un risanamento e un cambiamento, cambiamento che è andato in parallelo con l’arrivo dei fondi
del PNRR, legati al recupero della scuola dopo l’emergenza Covid. Posso dire che è stato molto
impegnativo, ma allo stesso tempo gestire i fondi mi ha permesso di conoscere meglio la comunità e
di entrare maggiormente in contatto con le persone. Credo infatti che la prima competenza che un
dirigente scolastico debba avere è quella di creare nell’ambiente buone relazioni tra tutti le
componenti della scuola, studenti, genitori, docenti e personale ATA. Gestire i fondi, acquistare
forniture, formare docenti e studenti ed organizzare i processi mettono alla prova il dirigente
scolastico e, stando ad un passo dalla meta finale, ovvero dal realizzare i cosiddetti “target”
previsti dal PNRR, ritengo di poter tracciare un bilancio positivo.
Virginia Orvietani
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