SAN GIOVANNI PAOLO II

Lo scorso 2 aprile è stato il ventesimo anniversario della morte terrena di San Giovanni Paolo II Papa: nell’omelia per la Santa Messa celebrata nella Basilica di San Pietro, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ha sottolineato “il suo amore appassionato per Cristo” e il suo “instancabile servizio della pace”.

Papa Giovanni Paolo II, al secolo Karol Józef Wojtyła, nacque a Wadowice, in Polonia, il 18 maggio 1920. A nove anni ricevette la Prima Comunione e a diciotto anni la Cresima. Nel 1938 si iscrisse all’Università di Cracovia; tuttavia nel 1939, con l’occupazione nazista, l’Università fu chiusa e, tra il 1940 e il 1944, il giovane Karol andò a lavorare in una cava e in una fabbrica chimica, per guadagnarsi da vivere ed evitare la deportazione. Dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequentò i corsi del seminario maggiore clandestino di Cracovia. Dopo la guerra, il seminario venne nuovamente aperto e il giovane Karol riprese gli studi. Il 1° novembre 1946 ricevette l’Ordinazione sacerdotale; svolse il ministero pastorale a Cracovia e insegnò Teologia Morale ed Etica nel seminario maggiore di Cracovia e nella Facoltà di Teologia di Lublino. Il 4 luglio 1958 Papa Pio XII lo nominò Vescovo Ausiliare di Cracovia e il successivo 28 settembre ricevette l’ordinazione episcopale. Il 13 gennaio 1964, Papa Paolo VI lo nominò Arcivescovo di Cracovia e successivamente, il 26 giugno 1967, lo creò Cardinale. Wojtyła partecipò anche al Concilio Vaticano II. Il 16 ottobre 1978 fu eletto Papa.      

Con il suo pontificato, durato dal 1978 al 2005, Papa Giovanni Paolo II ha introdotto la Chiesa nel Terzo Millennio ed è stato un profeta di pace: infatti, attraverso i suoi moniti e le iniziative diplomatiche, ha cercato di scongiurare le guerre, nonostante molti dei suoi appelli rimanessero inascoltati. Sicuramente l’essere profeta di pace è stato uno dei tratti più importanti del magistero di Papa Giovanni Paolo II e anche a motivo di questa sua viva testimonianza di amore per la “famiglia dei popoli”, espressione con cui egli era solito indicare l’intera umanità, oggi possiamo rivolgerci a lui come intercessore per chiedere la Grazia divina di cui abbiamo bisogno, soprattutto in questo tempo segnato dalle guerre.

Papa Wojtyla, come ricorda il cardinale Parolin nell’omelia, “si riconosceva chiamato da Dio Padre all’esistenza e al servizio del pontificato, ma anche da Lui assistito e protetto in modo straordinario”. Infatti, in riferimento a quando, il 13 maggio 1981, è stato vittima dell’attentato in Piazza San Pietro, il Sommo Pontefice ha scritto nel suo testamento: “La Divina Provvidenza mi ha salvato in modo miracoloso dalla morte […] Lui stesso mi ha prolungato questa vita, in un certo modo me l’ha donata di nuovo. Da questo momento essa ancora di più appartiene a Lui”. Consapevole di questo miracolo, Papa Giovanni Paolo II ha intensificato la sua attività pastorale con generosità eroica.

Un altro tratto distintivo del suo pontificato è la creazione della Giornata Mondiale della Gioventù nel 1984, con l’obiettivo di avvicinare la Chiesa alle giovani generazioni. Il Pontefice riteneva che la Chiesa non può essere assente durante la giovinezza, periodo in cui si compiono scelte importanti per il resto della vita. La prima Giornata Mondiale si tenne a Roma nel 1985. Nell’omelia per la Santa Messa di chiusura della XV Giornata Mondiale della Gioventù, Papa Giovanni Paolo II, rivolgendosi ai giovani, li ha esortati: «Tornando a casa, non disperdetevi. Confermate ed approfondite la vostra adesione alla comunità cristiana a cui appartenete. Da Roma, dalla Città di Pietro e di Paolo, il Papa vi accompagna con affetto e, parafrasando un’espressione di Santa Caterina da Siena, vi dice: “Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!” (cfr Lett. 368).»

Giovanni Bussottoli

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