TODI – Gli studenti, al loro rientro a scuola a settembre, hanno avuto una bella sorpresa. La mattina, invece di essere accolti da battiti d’ali e dal tubare dei colombi, sono stati accolti da una rete che cinge l’intero chiostro. La rete è stato l’ultimo atto di una tragedia durata decenni.
Molti sono stati, nel corso degli anni, i tentativi di eliminazione dei piccioni, a partire dalle punte metalliche fino ai dissuasori acustici. Ogni singolo rimedio aveva funzionato per poco tempo e il problema si ripresentava sempre con più violenza. L’idea di porre una rete è nata da una considerazione pragmatica e semplice: se si blocca il sistema di rifornimento e costruzione dei nidi, i piccioni se ne andranno. Ha avuto un ruolo fondamentale nella vicenda il direttore dei servizi generali e amministrativi Annalisa Breschi, che ha coordinato, sotto delega del preside, sia la parte amministrativa sia quella esecutiva. Altro utile contributo è stato quello di Luca Castrichini, docente di storia dell’arte.
Come convalidato dalla Soprintendenza:
«La rete è perfettamente mimetizzata e non interferisce sul valore artistico e architettonico del chiostro»
«I costi, tutt’altro che ingenti per un lavoro di tale importanza, considerate anche le modalità di installazione – afferma il Dirigente scolastico Sergio Guarente – sono stati di 5.000€ + IVA; essi sono per ora a carico del Liceo, ma si è fatta richiesta affinché sia la Provincia a contribuire totalmente o in parte al costo». I lavori di manutenzione sono stati affidati alla ditta che ha installato la rete, la Sanif Srl di Carpi. La rete anti intrusione è composta da un intreccio di funi di polietilene ininfiammabile, intrecciati in una tessitura di 5×5 cm con nodi indemagliabili; il tutto è tenuto in tensione da un telaio di acciaio inox spesso 2 mm che corre appena sotto la grondaia perimetrale.
Così il Ds risponde a coloro che nutrono dubbi e perplessità sull’opportunità di una rete che copra l’antico chiostro:
«La rete è garanzia di conservazione dello straordinario patrimonio estetico del chiostro che, negli ultimi anni, è andato danneggiandosi; come dirigente devo mettere in primis la salute della popolazione scolastica e fermare il degrado»
Ora a tutti gli studenti non rimane che aspettare i lavori di pulizia delle travi e delle strutture del chiostro che dovrebbero essere completati entro il 31 dicembre, mentre un po’ più di tempo servirà alla realizzazione del progetto di recupero del monumento, al termine del quale il chiostro riceverà una valorizzazione che lo porterà al centro di eventi e manifestazioni.
Non ci resta che sperare che il chiostro da piccionaia torni ad avere il decoro che merita e che non ricada più in una spirale di degrado come quella da cui sta uscendo a fatica.
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