Parla il fondatore di vetrya Luca Tomassini
«INSEGUIRE UN SOGNO, LASCIARE IL SEGNO»

TODI – Sottob@nco si apre all’esterno e non poteva non incontrare un’azienda dinamica e innovativa quale vetrya. Piccola grande “perla” nel cuore dell’Umbria, precisamente ad Orvieto, questa azienda è nata nel 2010 dall’intuizione di Luca Tomassini e di sua moglie Katia Sagrafena, che ne è direttore generale, e in pochissimi anni ha scalato le classifiche internazionali nel campo di servizi digital, applicazioni e piattaforme per la distribuzione di contenuti multimediali su reti di telecomunicazioni a larga banda.

L’area di 20000 metri quadrati, di cui 7000 al coperto che si raddoppieranno ufficialmente a gennaio, è stata concepita come un campus ecosostenibile in stile Silicon Valley: per migliorare la qualità della vita e del lavoro dei dipendenti all’interno si trovano, infatti, aree verdi, una palestra, un campo da tennis, spazi dedicati allo svago e al detox, un work café, un tech shop e un miniclub dove il personale può lasciare i figli nel pomeriggio.

 

Negli spazi dell’azienda, alimentata completamente ad energia solare, tra receptionist virtuali e gentili dipendenti, abbiamo incontrato il fondatore dell’azienda, nonché il suo presidente e amministratore delegato, Luca Tomassini, e con lui abbiamo parlato del momento di passaggio dall’analogico al digitale e delle nuove frontiere tecnologiche. 

«La velocità del cambiamento – ci ha detto – sta trasformando ogni settore della nostra vita, dal lavoro allo studio, dall’economia alla cultura, dal modo di relazionarsi alla comunicazione e, diversamente da altri periodi di cambiamento, questa volta gli effetti sono planetari. Vetrya sta cavalcando questa importante era di cambiamenti legati all’introduzione del digitale nella nostra vita».

Chat Bot, intelligenze artificiali e modelli di machine learning, wearable o dispositivi indossabili, veicoli elettrici connessi, smart factory totalmente automatizzate e industria 4.0 sono solo alcuni degli argomenti trattati. 

Ai giovani ha consigliato di accogliere con fiducia il cambiamento epocale in cui ci troviamo per contribuire alla crescita di questo nuovo mondo che è il futuro. Anche per loro è stata pensata vetrya 2, estensione fisica e mentale del Campus che molto presto aprirà alla città, una serie di nuovi servizi con aree funzionali e gratuite dedicate all’interazione tra persone, stili di vita e tecnologie digitali, o ancora la Fondazione “Luca e Katia Tomassini”, nata con l’obiettivo di stimolare l’auto-imprenditorialità dei giovani attraverso percorsi formativi mirati. 

L’azienda ha raggiunto nel 2016 un fatturato di 59 milioni di euro e circa 100 dipendenti, per la maggior parte ingegneri informatici e delle telecomunicazioni con un’età media di 33 anni, per il 43% donne.

Ma non è tutto!

Vetrya ha sedi in tutto il mondo: vetrya do Brasil a Rio de Janeiro, vetrya Iberia SL a Madrid, vetrya Inc a Palo Alto nel cuore della Silicon Valley, vetrya Asia Pacific SDN BHD a Kuala Lumpur, ed è destinata a crescere sempre di più.

E ora cosa ci dobbiamo aspettare dal futuro?

Toccare con mano, fotografando e realizzando videointerviste, il modello di welfare aziendale creato da questo imprenditore lungimirante e visionario, considerato uno dei padri della telefonia mobile italiana, è stato davvero affascinante. 

 

 

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