TODI – Il 26 Giugno 2017 Antonino Ruggiano torna ad indossare la fascia tricolore di primo cittadino della città, a distanza di cinque anni esatti dall’ultimo mandato. Dopo una candidatura all’ultimo minuto, una prima fase che lo aveva visto sfavorito e infine la rivalsa al ballottaggio dove si afferma con soli ventisei voti di scarto, l’ex-sindaco riconquista la postazione di guida della città.
Incuriositi dalle motivazioni e dalle intenzioni del neo primo cittadino, siamo andate da lui, nel suo ufficio, per porgli alcune domande.
Cosa l’ha spinta a candidarsi di nuovo sindaco della nostra città, a cinque anni dall’ultima volta?
Le ragioni che mi hanno spinto a ripresentarmi come primo cittadino di Todi sono state diverse. Credo che occuparsi della cosa pubblica sia un dovere di ciascuno di noi, quindi ho deciso di non tirarmi indietro di fronte all’appello di numerosi cittadini, amici e parenti, e di continuare a fare ciò che posso per il bene della nostra città, nonostante avessi inizialmente deciso che fosse giunto il momento di lasciare spazio a nuove iniziative. Oltre all’amore per la città, a motivarmi è stata la voglia di creare un futuro solido e proficuo per le nuove generazioni, così da rendere Todi un luogo in cui vivere bene, meritevole dell’appellativo di “Città più Vivibile del Mondo”.
Ci parli del lavoro che aspetta questa nuova amministrazione: quali sono, secondo lei, gli interventi più urgenti? E quali i cambiamenti più “drastici”, tra quelli previsti? Quali sono gli obiettivi da realizzare durante il prossimo quinquennio?
Al fine di creare un buon futuro per la nostra città si ritiene necessaria una sua riqualificazione: abbiamo in mente un progetto della durata di dieci anni, tempo nel quale cercheremo di modernizzare Todi. Prendendo come spunto alcune principali città italiane come Milano, Firenze o Siena, vogliamo limitare la circolazione di autovetture nell’area del centro storico. Al fine di ridurre l’inquinamento ambientale, avevamo in mente di introdurre servizi pubblici sostenibili. Ma per realizzare ciò è necessario che cambi anche la mentalità dei tuderti, che devono tornare ad amare la loro città e a sentirsi coinvolti.
Quali sono stati, dal suo punto di vista, gli eventuali errori commessi dall’amministrazione precedente? E quali le soluzioni individuate dall’attuale amministrazione?
Non voglio muovere critiche verso la vecchia amministrazione, dato che ogni amministrazione compie degli errori, ma secondo il mio punto di vista è mancato lo spirito e la capacità di fare squadra. È importante sentirsi parte della comunità e partecipare attivamente alla vita pubblica e alle attività proposte. Ma sostengo che non sia il caso di continuare a guardare al passato: è giunto il momento di imparare a guardare al futuro con un occhio diverso senza vedere ogni cambio di amministrazione come un nuovo inizio, quanto come un proseguimento di un obiettivo comune: il bene di Todi.
Secondo lei, quante e quali proposte pensa possano essere attuate tra quelle contenute nel Manifesto “Todi come ti vorrei”, redatto dando voce agli studenti del Liceo “Jacopone da Todi” e comparso su Sottob@nco alla vigilia della campagna elettorale?
Ho letto con molto interesse e attenzione il vostro Manifesto e ne sono rimasto particolarmente colpito, soprattutto perché le proposte si sposano perfettamente con i punti che vogliamo attuare durante questo mandato. Le trovo proposte di buon senso e non particolarmente impegnative, ma che contribuiscono alla creazione del “buon futuro” cui aspiriamo.
Sostengo sia importante insistere sulla valorizzazione delle opere d’arte presenti sul nostro territorio, visto che Todi ha un futuro da città d’arte.
Verranno trovati i mezzi per incentivare il lavoro dei giovani che vogliono investire nella nostra città.
Verrà eliminato il problema dei posteggi, rendendo il centro storico un’unica grande area pedonale.
Per quanto riguarda la questione della riduzione dei costi per i mezzi pubblici, credo non sia attuabile perché quei soldi verranno investiti nella riqualificazione della città: d’altronde la bellezza costa.
La sostanza straordinaria del Vostro Manifesto è che non appare affatto come un “Libro dei sogni”, ma al contrario è pieno di idee e di proposte di buon senso, che sono sicuro riusciremo a tradurre in interventi concreti entro pochissimo tempo.
Vi lancio una sfida: ci rivediamo qui, tra un anno, e vediamo quanti di quei punti sono stati realizzati; vi prometto che mi impegnerò per fare in modo che la Todi che vorreste diventi realtà.
Quale ruolo prevede per i cittadini in questa nuova amministrazione? E per i giovani in particolare?
I cittadini, e in particolare i giovani, hanno un ruolo di primaria importanza in questa amministrazione; è necessario che partecipino anche loro alla vita di Todi e che si impegnino nell’amarla e nell’acquisire la consapevolezza di vivere in una città che ha un grande potenziale che va sfruttato. I tuderti devono abituarsi a lasciare carta bianca ai giovani e a imparare ad accogliere e a convivere con le loro proposte. Ci lamentiamo che urge un cambiamento, e solamente i giovani hanno i mezzi, l’intelligenza e le capacità per attuarlo. Voi e i vostri coetanei siete la nostra più grande speranza.
Intende fare qualcosa di specifico per la vita culturale della città?
Già da quest’estate ci siamo dati da fare per organizzare eventi che fossero occasione per ripopolare il centro storico, ed ora ci aspetta un futuro ricco di appuntamenti che porteranno Todi ad essere il centro culturale dell’Umbria. Stiamo già notando dei risultati: il Teatro Comunale ha ottenuto il record di abbonati alla stagione di prosa. Anche in questo ambito è necessaria la cooperazione da parte dei cittadini. Sono tante le idee come è tanta la voglia di realizzarle.
Elena Lazzoni e Giulia Lucaroni
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