TODI – Il Coro del Liceo “Jacopone da Todi”, che cresce di anno in anno superando ogni più rosea aspettativa, è una realtà pressoché unica nel territorio: è formato da soli studenti ed è diretto dall’intrepido e giovanissimo Vittorio Scanu, studente del Liceo fino allo scorso anno. Le esibizioni più recenti sono avvenute nell’ambito della Notte Nazionale del Liceo Classico o delle festività natalizie: il 20 Dicembre all’Auditorium Capitini di Perugia, il 21 nella Concattedrale di Todi, in collaborazione con l’Orchestra della Scuola Media “Cocchi-Aosta”, il 22 nell’Aula Magna del Liceo in occasione del concerto degli auguri, rivolto alla comunità scolastica.
Per avere maggiori informazioni e chiarimenti sull’organizzazione, sugli impegni e sul repertorio, abbiamo intervistato il direttore Vittorio Scanu che già in precedenza aveva affermato: «la vera carica che questo coro porta con sé non è tanto la qualità o la professionalità dei coristi, anche se entrambe fanno parte dei pregi di questo coro, ma la spontaneità del loro voler fare musica: tutti dilettanti, primo di tutti il direttore, ma con un amore per la musica tale da poter permetterci di affrontare quello che sembrava impossibile. Veder cantare chi si riteneva stonato o chi mai avrebbe pensato di poter o voler cantare in un coro, far nascere nuove amicizie cantando, rendersi conto della bellezza di ciò che si canta: è questa la vera magia del coro».
Quando è nato il Coro del Liceo, Vittorio? E per quale motivo?
«Il coro polifonico del Liceo “Jacopone da Todi” nasce in via del tutto informale in occasione dell’animazione della tradizionale Messa di Natale che si celebra a San Fortunato. Per pura curiosità si è voluto aggiungere un brano polifonico alla consueta liturgia: la reazione è stata stupefacente. L’ entusiasmo e il talento di questi giovani ragazzi mi hanno spinto ad osare: preparare in occasione della Messa di Natale 2015 un repertorio completamente polifonico. La ‘folle’ impresa ha riscosso tanto successo da nutrire l’entusiasmo di quell’allora giovane gruppo che ha deciso così, in accordo con il Dirigente scolastico, di stabilire un appuntamento settimanale e aderire a vari eventi e manifestazioni per esibirsi in veri e propri concerti. Ci tengo a ribadire che tutto ciò è andato decisamente oltre anche le mie più rosee aspettative».
Cosa ti ha spinto a prenderne parte, in veste di direttore eppur a fianco di ragazzi della tua stessa età?
«La Musica rappresentava e rappresenta tutt’ora per me una fonte inesauribile di energia, di possibilità, di eventi quotidiani che, se attraversati dalla dolcezza dell’Armonia, si trasformano in qualcosa di straordinario, denso di una bellezza tanto trascendente quanto concreta. Questa sorta di epifania che ha guidato i miei passi da indegno musicista ha portato nuovo gusto alla mia breve esistenza: l’accompagnare questi ragazzi nel tragitto che porta a questa scoperta e la conseguente prospettiva di rendere partecipi anche loro di tale meraviglia sono ciò che mi spinge con grinta oltre quell’impossibile che nessuno osa sfidare. Io non sono loro professore, tanto meno loro maestro; sarei un folle presuntuoso se mi ritenessi tale. Semplicemente, sono un ragazzo che ha trovato qualcosa di veramente interessante nella Musica, in particolare nel canto corale e che vuole semplicemente e gratuitamente trasmetterlo in un ascolto attivo: tutto qui»
Cosa ti spinge a portare avanti questo progetto ora che non sei più un allievo del Liceo?
«La sintonia e l’entusiasmo che si sono andati formando all’interno di questo Coro sono indice della bontà di questa iniziativa. La profonda, generale ignoranza che circonda il canto corale e la sua produzione tutta è davvero inspiegabile, visto il trasporto che suscita in così tanti e diversi giovani: i buoni tre quarti di questo Coro hanno messo piede in sala prove considerandosi stonati (la menzogna più grande che circoli sul canto, dato che trovare dei veri ‘sordi alla nota’ o ‘muti alla nota’ è una rarità) o assolutamente non compatibili a questo genere di ‘repertorio’. Non si tratta di alcuna stregoneria o di particolare maestria, basta metterci tutta la buona volontà: la possibilità di raggiungere più giovani possibili e di una seguente conversione culturale al canto corale mi lega a questo Coro in una maniera del tutto non-razionale. Del resto, questo è l’unico vero miracolo del Coro: riuscire a cantare emozioni»
In che modo siete organizzati in quanto a prove?
«Come già accennato, il coro si riunisce a cadenza settimanale generalmente il sabato pomeriggio, giorno in cui torno dall’università per poter condurre le prove, nell’Aula Magna della sede Largo Martino I dalle ore 14:00 alle ore 16:00 (salvo la rituale prova generale il giorno, in casi estremi anche qualche ora prima dell’esibizione)».
Qual è il repertorio che il Coro affronta?
«Il filo rosso della Musica che inseguivamo si è tanto dipanato da poter diventare un percorso e permetterci così di viaggiare dalla polifonia rinascimentale dei madrigali ai mottetti di Mozart, dallo Swing degli anni ’50 al villancico popolare della Spagna del XV secolo, dai Carols Natalizi di tradizione Occidentale ai Musical degli anni ’90, dalle chanson umoristiche tardo medioevali a colonne sonore di classici contemporanei Disney».
In quali occasioni ed eventi mettete in atto il vostro lavoro?
«Il coro si esibisce in occasione dei tradizionali concerti natalizi di auguri ed estivi di congedo, collaborando anche con l’Orchestra del Liceo e della Scuola Media “Cocchi Aosta” e il Coro Madre Speranza di Collevalenza; di recente ha partecipato alla rassegna corale organizzata dall’Associazione Giovani Cori dell’Umbria. Ospite dello Jacopone Art Festival e delle Notti Bianche Nazionali dei Licei, continua ad animare sia l’annuale celebrazione eucaristica di Natale che la benedizione pasquale, entrambe presiedute dal Vescovo della diocesi di Orvieto-Todi».
Quali sono i vostri progetti futuri?
«Il coro è già stato contattato per animare le giornate Fai tuderti nel Marzo prossimo. Sicuramente non mancheranno date in primavera ed estate, ci auguriamo di rinnovare la nostra presenza allo Jacopone Art Festival e continuare a cantare nelle rassegne organizzate dall’Associazione Giovani Cori dell’Umbria. In cantiere abbiamo brani tratti sia dalla tradizione polifonica antica sia dall’età contemporanea… un repertorio decisamente ‘bestiale’ (chi ha orecchi per intendere, intenda!). Vi aspettiamo numerosi».
Giulia Tiburzi
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