IL MAGISTRATO ANTIMAFIA

TODI – Un incontro importante e significativo per la crescita umana ed educativa di grandi e piccoli: il procuratore Giancarlo Caselli è stato ospite al Teatro comunale di Todi lo scorso 4 maggio, nell’ambito dell’Euroschool Festival 2018 in corso in Umbria, la più grande manifestazione a carattere didattico in Europa che ha scelto il tema della legalità per coinvolgere emotivamente centinaia di studenti e insegnanti provenienti da tutta Italia, e anche un’occasione per presentare video e cortometraggi auto-prodotti.

Una vita dedita alla legalità e alla giustizia, quella del procuratore Caselli, oramai in pensione, entrato in magistratura nel 1967 e presidente del Consiglio Superiore della Magistratura dal 1986 al 1990, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo dal 1992 al 1999, dove ha duramente lottato contro la mafia: «quando ho fatto domanda per trasferirmi a Palermo, era morto da poco il magistrato Falcone: era un periodo molto difficile per lo Stato. Abitavo in un palazzo in cui l’ascensore mi portava direttamente all’ottavo piano, per evitare attentati, e le guardie del corpo mi sorvegliavano ventiquattro ore su ventiquattro, con il mitra imbracciato e il giubbotto antiproiettile indossato. Trascorrevo dalle dodici alle quattordici ore al giorno in ufficio, non uscivo mai per il pranzo e nelle poche uscite concesse io e le mie guardie del corpo cambiavamo sempre strada, mezzi di trasporto e orari. Per portarmi a Corleone, dove mi sarei dovuto recare per tenere una lezione di legalità ai bambini, mi trasportarono in una bisarca per automobili, sdraiato e coperto con un plaid».

Caselli ha posto, poi, l’accento sul rapporto affettuoso e profondo che negli anni si è instaurato con le guardie del corpo, che a momenti di efficienza spietata ne alternavano altri di cordialità e umanità. Il Procuratore ha ringraziato i suoi figli Paolo e Stefano, di 48 e di 43 anni, che all’epoca del suo trasferimento a Palermo lo incoraggiarono, esortandolo ad inseguire la sua strada, quella della giustizia e della magistratura, e ad avere fiducia nell’ istinto e nei valori in cui crede.

Riguardo la legalità, il procuratore Caselli ha detto, richiamandosi ad una citazione di uno dei padri costituenti, Piero Calamandrei, che è come l’aria che si respira: ci si accorge del suo valore quando manca; ha poi ribadito che legalità significa ricerca del bene comune, e quindi un bene volto alla comunità nel suo insieme, non all’io egoista. Fondamentale inoltre l’articolo 3 della nostra Costituzione, che ricorda che «tutti i cittadini sono uguali di fronte alla Legge e se questo non accade, la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli che non lo permettono»: Caselli si ispirò a questo fin da giovanissimo, impegnandosi per il bene degli altri, e per ricompensare gli sforzi dei propri genitori che hanno fatto molti sacrifici per farlo studiare.

Fra gli intervenuti, Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia, e la giornalista de Il Sole 24 Ore Maria Cristina Origlia, vicepresidente del “Forum della Meritocrazia”. Numerose le autorità civili e militari che hanno confermato la presenza in platea, tra cui il sindaco Antonino Ruggiano e l’assessore alla cultura Claudio Ranchicchio.

 

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