Avresti il coraggio di prendere in mano la tua vita e cambiarla radicalmente?
Sicuramente non è facile ma Armando Punzo, Rossella Menna e i ragazzi della loro Compagnia lo stanno facendo quotidianamente.
La Compagnia della Fortezza ha ormai 33 anni e nasce da un momento di sconforto e disperazione del regista Armando Punzo e in una realtà terribile: un incontro-scontro che permette di aprire uno sguardo sul mondo. Il carcere, in particolare quello di Volterra, diventa metafora di chiusura ma in un senso più ampio ovvero di umanità. Tutti siamo prigionieri della nostra vita finché non decidiamo di cambiare noi stessi, per cambiare il mondo.
“L’avventura giusta inizia dalla disperazione, volevo fare tutto ma non sapevo fare nulla” : queste le parole di Armando Punzo che un giorno ha preso in mano la sua vita e ha deciso di affrontare questo luogo alienato dalla stessa realtà. Nel suo libro “Un‘idea più grande di me”, racconta la sua volontà di creare un teatro ricco di contraddizioni che contraddistinguono il carcere e i ragazzi stessi, attraverso il quale si riesce ad essere davvero liberi. La Compagnia si basa sul principio di agire con e non solo per se stessi con la finalità dello “stare bene”.
Il teatro è farsi stravolgere la vita, ed è questo che infatti è successo ai ragazzi della Compagnia, che grazie ad Armando Punzo hanno avuto l’opportunità di mettersi in discussione e allontanarsi dalla vita quotidiana e distruttiva del carcere.
A differenza di quanto si possa pensare, non esiste il peso di alcuna responsabilità per il regista, il quale ha sempre avuto come unico obiettivo quello di trasmettere la sua arte non sentendosi mai superiore agli attori.
Il progetto nasce come un qualcosa di comune e come tale risponde alle necessità di tutti, in primis quelle di Armando.
La comunità ideale della compagnia della Fortezza oggi è costituita da circa 80 attori che sono legati da un rapporto di fiducia costruitosi con il passare del tempo, contraddistinguendosi con la loro unicità non solo nel panorama italiano ma anche in quello internazionale, che gli ha permesso di intraprendere delle tournée nei vari carceri italiani.
L’incontro delle classi quinte con alcuni membri della Compagnia della Fortezza, curato dalla prof.ssa Silvia Massetti e legato al Progetto PTOF “Giovani, cittadinanza e legalità”, ha sicuramente scaturito in noi molte domande, tra cui quella iniziale, alle quali rispondere in parte con un messaggio fondamentale, espresso proprio da uno degli attori: Non avere mai paura di sbagliare, perché solo agendo ci si può sentire veramente liberi, considerando sempre ogni persona come un unico mondo, tutto da scoprire.
Un ringraziamento speciale è soprattutto da parte di noi ragazzi del quinto anno che a breve dovremo confrontarci con la vita vera e fare delle scelte sperando di avere sempre il coraggio che contraddistingue la Compagnia della Fortezza.
Ludovica Gimignani
Martina Mannaioli
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