Che meraviglia la mia vita: vivo liberamente tra questi coralli colorati nella mia casa di cristallo, due volte al giorno mangio dell’ottimo cibo e ho una comoda camera da letto, che è un grande castello.
Ma che pena che mi fanno invece quegli strani esseri che ho intorno: sono bizzarre specie di pesce, senza squame però, sono lunghi lunghi, ma non tanto da essere squali e hanno quattro tentacoli, non abbastanza nemmeno per essere polipi.
Io però li chiamo ugualmente polipi. Non ho ancora capito però dove abbiano le branchie: se in quel coso con due buchi in mezzo alla loro faccia o se in quei due ventagli ai lati del volto.
Questi esseri non sono neanche troppo svegli: a volte si mettono davanti alla mia casupola a dare colpi con il loro tentacolo superiore alle pareti di casa mia, assumendo espressioni ridicole ora con gli occhi incrociati, ora a lingua di fuori, ora imitando il mio modo di parlare, sperando di riuscire a non farmi respirare dalle risate.
Io invece cerco di ignorare queste creature di rango inferiore.
Sono esseri estrosi e troppo rumorosi: spesso litigano emettendo boati insopportabili, ma è anche molto divertente vederli bisticciare tirandosi addosso oggetti, però un giorno stavano per scagliarsi la mia casetta di cristallo…per un attimo ho avuto il cuore in gola.
Qualche giorno fa invece, ho fatto la conoscenza di un altro attuale mio amico: altra specie di pesce, questa volta baffuta e dotata di una lunga tentacolo posteriore, che mi sembra chiamarsi coda…
Appena arrivato e subito dopo incrociato il mio sguardo, quella creatura si è leccata i suoi lunghi baffi – credo sia un suo strano modo di salutare – cercando in fretta di raggiungermi per conoscermi…
Io non vedevo l’ora di dargli il benvenuto, e proprio quando stava per mettere i suoi tentacoli nella mia casetta per salutarmi, ecco che quei maledetti esseri tentacolati hanno attirato la sua attenzione dandogli del cibo…che guastafeste quelli lì, sono sicuro che saremmo diventati amici molto stretti!
Quando invece c’è silenzio, vuol dire che in casa è presente solo il tentacoluto adulto, detto “papà” o “disgraziato”, in base a chi sia a chiamarlo, e che ogni sera offre la cena e tanti abbracci a dei polipi amici, più bassi di lui, più biondi, più carini di lui, con meno peli e con voci molto più dolci, che somigliano al polipo “mamma”.
Potrebbe trattarsi, ma non ne sono certo, di alcune femmine della sua specie. Lo dico anche perché sono le stesse che vedo sempre con quella che sembra essere la compagna dell’adulto “papà”, quella chiamata “mamma”, quando lui non è in casa!
Questo “papà” sembra proprio un essere buono e generoso ma ha un comportamento strano: manda via quelle belle tentacolute all’improvviso, quasi con violenza, le chiude dentro qualcosa, al buio, poverine…e poi immancabilmente arriva quella tale “mamma” e lui diventa di nuovo buono e gentile. Ma io penso di aver capito: stanno giocando, una si nasconde e l’altra cerca, ma “papà” non sa stare al gioco, fa sempre in modo che “mamma” se ne vada in un’altra stanza.
Ho notato pure che amano la luce, spesso si incantano addirittura davanti a degli oggetti grandi come tartarughe marine, a guardare quella luce, quelle immagini, per ore ed ore…soprattutto i polipetti più piccoli…
Ma anche il polipo “mamma” e “papà” ad un certo punto si bloccano e tirano fuori da delle appendici del corpo quegli stessi oggetti luminosi, solo molto più piccoli, che fanno tanti suoni strani e loro ridono, si agitano, restano a bocca aperta, e quando gli cadono dai tentacoli, allora mi sembrano davvero impazziti: emettono suoni mai sentiti, li girano e li rigirano, li smembrano, li puliscono…
Insomma io penso che abbiano paura che quella bella luce se ne sia andata. Poi quando la luce torna, sono tutti tranquilli e contenti come prima!
Che esseri strani!
Ma non hanno pace, mi sembra! Hanno sempre qualcosa da fare, si accapigliano sempre e sembrano non riposare mai, e a volte li vedo molto stanchi e tristi. Come se non trovassero quello che cercano!
Ma di che cosa avranno mai bisogno questi strani e sfortunati esseri! Una volta che hanno mangiato, cosa vanno cercando!
Devono soffrire molto poverini, non sembrano proprio liberi!
Per me non è così; io in realtà mi godo la mia libertà, lasciandogli l’illusoria speranza che prima o poi riusciranno a godersi la vita in santa pace quasi quanto me.
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