INCLUSIONE E DISABILITÀ A TODI: INTERVISTA ALL’ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI
La disabilità è un tema complesso che riguarda milioni di persone nel mondo, ognuna con le proprie esigenze, potenzialità e desideri di autonomia. Parlare di disabilità e inclusione oggi significa riconoscere i diritti fondamentali delle persone con disabilità, ma anche lavorare affinché possano essere pienamente integrate in ogni ambito della vita sociale.
Da poco, si è inoltre svolto il G7 sulla disabilità che ha segnato un momento storico nella definizione delle politiche internazionali per i diritti delle persone con disabilità. Per la prima volta, le maggiori potenze mondiali si sono unite per affrontare un tema centrale e urgente: garantire inclusione, autonomia, e accessibilità per milioni di persone che ancora oggi affrontano barriere fisiche sociali e culturali.
Per saperne di più, abbiamo deciso di parlare con l’assessore alle Politiche sociali, scolastiche e familiari del Comune di Todi: la Dott.ssa Alessia Marta.
Lei ricopre questo ruolo dal 2017, occupandosi di indirizzare le politiche sociali e scolastiche per rispondere ai bisogni delle famiglie e dei cittadini.
La sua esperienza nell’associazionismo cattolico ha sviluppato in lei un forte senso di responsabilità verso la comunità e un valore profondo per la solidarietà. Il Sindaco Ruggiano le ha quindi affidato le deleghe sociali per il Comune, dove il suo obiettivo è ascoltare i cittadini per promuovere benessere e inclusione attraverso i servizi.
Ma ora chiediamo direttamente a lei ciò che ci interessa.
Buongiorno assessore, Todi può considerarsi una città accessibile e inclusiva? Quali sono le principali difficoltà e i progetti futuri?
Buongiorno, Todi, con la sua struttura medievale, presenta numerose barriere architettoniche, ma sono stati avviati progetti per migliorare l’accessibilità, come percorsi museali inclusivi e una biblioteca autism-friendly dotata di testi e indicazioni in Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA). Tuttavia, per un abbattimento completo delle barriere, sono necessari maggiori fondi da Regione e Stato, vista la complessità degli interventi richiesti.
Sono previsti programmi di sensibilizzazione nelle scuole?
Sono convinta che per sensibilizzare i ragazzi e i bambini sul tema della disabilità non ci sia niente di più utile del vivere la presenza di persone con disabilità e svolgere con loro tutte le attività possibili. Per questo dobbiamo ringraziare il sistema formativo italiano che include ed integra le persone con disabilità, tentando di offrire un sistema di formazione differenziato ma che garantisca il confronto con i propri pari.
In passato abbiamo sostenuto progetti di teatro nelle scuole dell’infanzia e primaria, che riuscivano ad includere anche bambini con neurodiversità, offrendo loro un momento di espressione e comunicazione molto importante.
Esistono iniziative inclusive per lo sport?
A Todi, le persone con disabilità possono accedere gratuitamente agli impianti sportivi comunali insieme a un accompagnatore. In passato non si sono sostenuti molti progetti sullo sport, ma negli ultimi 2 anni c’è stata un’attenzione particolare. Il vero cambio che si dovrebbe operare è un cambio culturale, che possa portare tutti a concepire che anche la persona con disabilità può fare sport e dobbiamo investire proprio in questo. Alcuni progetti infatti in passato non si sono potuti realizzare a causa della scarsa partecipazione. La recente “Riforma della disabilità” rafforza questo obiettivo, spostando l’approccio dalle logiche assistenziali alla valorizzazione delle persone.
Che esiti ha avuto il G7 sulla disabilità?
Il G7 sulla disabilità è stato un momento cruciale, poiché ha spostato il focus sui diritti e sui bisogni delle persone, come stabilito dalla Convenzione ONU. I lavori si sono conclusi con un documento sottoscritto da tutti, denominato “Carta di Solfagnano”, che include otto priorità, tra cui accessibilità, autonomia, inclusione lavorativa e innovazione tecnologica. Inoltre, l’Umbria sarà tra le prime regioni a sperimentare i decreti attuativi della legge delega 2021, che dal 2026 diventeranno operativi in tutta Italia, con l’obiettivo di promuovere un’inclusione autentica.
Dall’intervista emerge un quadro chiaro delle iniziative che Todi ha intrapreso per migliorare l’accessibilità e promuovere una cultura dell’inclusione. Nonostante le sfide di una città medievale con barriere fisiche e culturali, si sta lavorando per rendere la città più accogliente, tra progetti di accessibilità e percorsi educativi nelle scuole.
Con il recente G7 sulla disabilità, il tema dei diritti e delle pari opportunità ha trovato per la prima volta una risonanza globale, culminando nella “Carta di Solfagnano,” che punta a garantire accessibilità e autonomia per tutti. Todi, che figura tra le prime città a sperimentare i decreti attuativi di questa legge, si trova così in prima linea in un movimento culturale e legislativo che mira a cambiare il modo in cui la disabilità è concepita e vissuta.
L’assessore Marta invita infine la comunità a vedere la disabilità come una dimensione della diversità che arricchisce la società, non solo come una sfida. Ogni passo verso l’inclusione è un investimento nella crescita della comunità stessa, per garantire che tutti i cittadini possano vivere e partecipare appieno alla vita sociale, culturale e sportiva della città.
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