Il Cuore di Todi: il Tempio della Consolazione tra storia e fede

Domenica 15, al termine della Santa Messa, la presentazione alla comunità del restauro dell’affresco che raffigura le nozze mistiche di Santa Caterina d’Alessandria sull’altare.

Il tempio della Consolazione a Todi (A. Bruschi, E. Bentivoglio)

TODI- Il Tempio di Santa Maria della Consolazione, uno dei simboli più importanti della città di Todi, racconta una storia affascinante che affonda le radici nel 1508, quando un’immagine miracolosa della Vergine Maria cominciò a suscitare una devozione straordinaria tra i cittadini. Si trattava di un dipinto che raffigurava le nozze mistiche di Santa Caterina d’Alessandria, inizialmente custodito in una piccola edicola al di fuori delle mura cittadine, completamente ricoperta da rovi. Era il maggio del 1508 quando un operaio di nome Iolo di Cecco scoprì l’affresco nel muro del monastero di Santa Margherita e, toccando il proprio occhio malato con un fazzoletto, riacquistò la vista. In breve tempo, grazie alle numerose grazie ricevute da coloro che vi si avvicinavano, l’immagine fu soprannominata Madonna della Consolazione.

Questa crescente venerazione portò, nel tempo, alla costruzione di un piccolo santuario, che ben presto si rivelò insufficiente per ospitare il grande flusso di pellegrini. La decisione di erigere una chiesa più grande fu un atto di fede e di orgoglio cittadino, che voleva non solo proteggere l’immagine miracolosa, ma anche creare uno spazio capace di accogliere i fedeli. Il progetto di costruzione si concretizzò grazie all’opera della Congregazione dei nobili tuderti, che si occupò non solo della gestione dei lavori, ma anche dell’assistenza e della carità verso i pellegrini.

Da Cabreo de’ Beni dell’Opera della Carità e dei Progetti denominato della Carità e Luce, 1794

Nel corso degli anni, il tempio venne arricchito dall’intervento di alcuni dei più grandi architetti e maestri costruttori dell’epoca, come Cola da Caprarola, Antonio da Sangallo il Vecchio, Galeazzo Alessi e Jacopo Barozzi, detto il Vignola. Il 5 novembre del 1574 in occasione della visita apostolica di Pietro Camaiani, per conto del vescovo di Todi Angelo Cesi, era nominato per la prima volta il grande architetto Donato Bramante. La sua costruzione, iniziata nel 1508, si concluse ufficialmente nel 1607, dopo ben 100 anni di lavori, segnando un traguardo che testimonia la devozione e la determinazione dei tuderti. La solenne cerimonia di completamento avvenne con il collocamento della croce sulla lanterna del tempio, portata in processione dal vescovo di Todi. E l’affresco miracoloso che raffigura le nozze mistiche di Santa Caterina d’Alessandria caratterizza, oggi, l’altare barocco: nei mesi scorsi è stato restaurato grazie all’impegno congiunto di Etab “La Consolazione” e dell’Associazione “Ex dipendenti ed Amici della Banca Popolare di Todi”: proprio domenica 13 dicembre il restauro eseguito da Jacopella Rughini sarà presentato alla comunità.

Il Tempio della Consolazione non è solo un monumento artistico e architettonico, ma rappresenta anche un luogo di grande significato spirituale per la comunità. Ancora oggi, è il cuore pulsante della devozione mariana della città, simbolo di un legame indissolubile tra la storia religiosa e civile di Todi. Le sue processioni e festività, che continuano a segnare la vita dei tuderti, sono il segno tangibile di un passato che, pur se distante nel tempo, continua a vivere nel presente della comunità. La Consolazione è un luogo che ha accompagnato generazioni di fedeli, testimoniando il valore duraturo della fede e dell’identità cittadina.

In questo contesto, il Fondo Ambiente Italiano (FAI) ha riconosciuto l’importanza del Tempio di Santa Maria della Consolazione come parte del nostro patrimonio culturale da preservare e valorizzare. Il FAI, con la sua costante attività di tutela e promozione del patrimonio storico, ha contribuito a rendere il Tempio un luogo più accessibile e conosciuto, specialmente durante eventi come le Giornate FAI di Primavera, che offrono ai visitatori l’opportunità di scoprire la storia di questo monumento straordinario.

Dal libro Il tempio della Consolazione a Todi (Arnaldo Bruschi e Enzo Bentivoglio 991, casa editrice Silvana Editoriale)

Il Tempio, inoltre, partecipa al censimento “Vota i luoghi del Cuore”, la campagna nazionale promossa dal FAI in collaborazione con l’Intesa Sanpaolo. Un programma articolato in due fasi, il censimento che permette di candidare e votare i luoghi da non dimenticare, e il bando che mette a disposizione dei luoghi una serie di contributi economici per progetti da realizzare. Ma nella XII edizione del censimento, che si concluderà ad aprile 2025, quando il FAI festeggerà i cinquant’anni dalla sua fondazione, il Tempio della Consolazione è classificato solo al 1.426° posto con appena 32 voti, un risultato che ad oggi sembrerebbe testimoniare lo scarso affetto della comunità locale per questo monumento simbolo per la città. E siccome noi sappiamo che non è così, invitiamo tutti – giovani e meno giovani – a votare la Consolazione quale Luogo del Cuore con un semplice clic al seguente link:  https://fondoambiente.it/luoghi/tempio-della-consolazione?ldc.

Come giovani, in particolare, abbiamo il dovere e l’opportunità di dimostrare il nostro amore per questo monumento così da poter contribuire a far conoscere Todi come un centro di rilevanza artistica e culturale. Votare il Tempio significa non solo sostenere la sua bellezza, ma anche affermare l’importanza della nostra storia e identità.

I Luoghi del Cuore rappresentano come infinite, piccole fiammelle accese in tutta Italia, secondo la definizione poetica della fondatrice Fai Giulia Maria Mozzoni Crespi, e il Tempio della Consolazione è uno di quei luoghi che continua a vivere, non solo come spazio di culto, ma anche come simbolo di una comunità che si riconosce nella sua storia e nel suo patrimonio.

Lucia Rosetti

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