L’incontro con gli studenti di Sottob@nco, giornale on line del Liceo Jacopone da Todi, è stato un momento di approfondimento bello e appassionante. Uno di quegli scambi proficui in cui ho avuto il piacere di essere accolto da un gruppo di persone attente, competenti e molto interessate.
Affrontare temi come l’odio in rete, le bufale, il bullismo rappresenta quanto di più attuale, ma se non c’è corrispondenza se chi partecipa non ha voglia di approfondire il rischio è quello di rimanere in superficie. Un rischio che fortunatamente con gli studenti aspiranti giornalisti del Liceo di Todi non è stato corso.
E alla fine credo che l’esperienza abbia arricchito non soltanto chi era venuto per ascoltare ma anche chi era venuto per parlare.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti per la straordinaria accoglienza e la partecipazione appassionata a un dibattito su temi così delicati. Se gli ambasciatori del futuro siete voi, il futuro è ancora in buone mani.
Matteo Grandi
UN GIORNO AL “MIO” LICEO
Sguardi vivaci, alcuni più incuriositi e indagatori di altri, tutti vigili, tutti pronti all’ascolto.
Lì, davanti a me, con i loro 16-17 anni a ricordarmi i miei di tanti anni fa, con un ruolo di studenti, ben incollato addosso, a reclamare quello mio di “docente”, cucito per un giorno.
Guardo questi ragazzi e la tentazione è di lasciare spazio all’emozione e alla nostalgia di ricordi troppo personali, al mio liceo degli anni ’80, all’eco di quelle note esplosive di un Wagner ascoltato per la prima volta con il professor Retti proprio lì, nell’Aula Magna del mio liceo.
Ma oggi sono loro i protagonisti, gli allievi di una scuola che ha saputo rinnovarsi e aprirsi a forme di contaminazione un tempo inimmaginabili. Loro che continuano a tradurre dal greco e dal latino ma che, grazie a docenti illuminati e coraggiosi, si cimentano anche nel giornalismo on line, sperimentano nuove forme di scrittura, accettano la sfida della velocità tipica della rete e della contaminazione tra parole e immagini, imposta dal web. Sottob@nco è un ottimo laboratorio per tutti loro, sia che veda nascere nuovi talenti e li tenti a nuove professioni, sia che resti solo il giornale del loro liceo.
È stato bello vederli davanti a me e immaginare i loro pensieri, abbozzare le loro aspirazioni, sollecitare le loro curiosità, assecondarne alcune.
Ho provato a raccontar loro il mio lavoro di cronista parlamentare, a spiegare l’evoluzione di un giornalismo che ha nel rapporto con le istituzioni il proprio fondamento e il proprio limite e che non può sottrarsi alle regole dei “social”.
La sfida per me era seminare qualche dubbio in più, solleticare il loro spirito critico nel decodificare l’overdose di informazione politica alla quale siamo assuefatti.
Le domande che mi hanno rivolto alla fine della mia “lezione” mi hanno dimostrato che sono ragazzi informati e consapevoli. L’accoglienza ricevuta da tutti loro, dal preside Guarente alla super dinamica professoressa/collega Felceti, agli altri insegnanti incontrati quella mattina, mi ha fatto sentire a casa.
Il liceo Jacopone: casa della giovinezza e della conoscenza, oggi come nei lontani anni ’80.
Grazie!
Annamaria Baccarelli
Erano anni che non entravo nell’Aula magna del Liceo Jacopone da Todi. Prima della mia lezione, fu per gli esami di maturità. Tornare lì, questa volta per provare a insegnare qualcosa, mi ha regalato sensazioni diverse: all’inizio una forma di soggezione, non tanto per il luogo, ma per l’incognita di una platea di giovani studenti rispetto ai quali è difficile misurare conoscenze pregresse e sensibilità; poi entusiasmo, un entusiasmo crescente nel vederli attenti e incuriositi, nel percepire che si creava una connessione, nel riconoscere e vedere in loro la me di qualche anno fa.
La lezione era un breve compendio teorico intorno alla costruzione di un video-reportage. Abbiamo esplorato il rapporto del giornalista e film-marker con la realtà, le basi dello storytelling, classificazioni e strumenti produttivi. Contribuire alla formazione di nuove coscienze e professionalità è un grande privilegio. L’auspicio e di dare un seguito a questo incontro, magari passando alla pratica.
Valentina Parasecolo
Noi giornalisti proviamo a trasmettere la passione che ci guida, che guida la maggior parte di noi in un lavoro che sta cambiando alla velocità della luce. Non cambia la funzione che è la stessa di sempre: raccontare la realtà, raccontare nel miglior modo possibile la verità, rispettando le regole della professione scritte dall’esperienza. Nell’incontro che ho avuto con i ragazzi del Liceo Jacopone da Todi, sia io che chi mi ha preceduto abbiamo cercato di trasmettere il senso critico, la curiosità, il non dare nulla per scontato, la ricerca di linguaggi comprensibili a tutti, la voglia di raccontare una trasformazione che spesso sorprende anche noi tanto è repentina. Insomma cari ragazzi l’incontro con voi, con i vostri insegnanti è uno stimolo ulteriore per raccontare. Particolare piacere mi ha fatto il leggere la vostra pubblicazione on line, un primo importante esercizio per la strada del giornalismo. Sottob@nco è una prima verifica decisiva per capire chi ha la passione per questo nostro mestiere. Al termine delle lezioni che grazie all’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria e alla consigliera Sonia Montegiove, abbiamo tenuto in giro per l’Umbria faccio sempre il discorso sulla necessità della passione. L’ho fatto anche con voi, non solo con i redattori della vostra pubblicazione, con tutti voi, perchè sono convinto che la passione sia un carburante necessario per ogni mestiere, è lo stato d’animo che fa e farà la differenza: fa la differenza con chi vivacchia, fa la differenza tra chi supera le difficoltà e sa trarne insegnamento e chi si arena come una nave che ha perduta la rotta, tra chi ha la forza di lottare per migliorare e chi si accontenta. Voglio ringraziare la vostra professoressa Susi Felceti che ha sempre mostrato sensibilità per arricchire la vostra preparazione con il continuo confronto con molteplici la realtà. Agli insegnanti è dato il delicato compito di accendere in noi la scintilla della curiosità qualunque sia stata la strada intrapresa o quale sarà la strada che intraprenderete. Fate in modo che si accenda
Grazie a tutti voi per l’attenzione
Massimo Angeletti
L’incontro con i ragazzi della redazione di Sottob@nco è avvenuto in una mattina di formazione, organizzata da Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, su giornalismo e social network. Una mattina in cui, insieme al collega Massimo Angeletti e all’esperto di sicurezza Paolo Giardini, abbiamo parlato di come cambia il “mestiere” del giornalista grazie a nuove opportunità date da nuovi strumenti e di come restano invece ferme le regole deontologiche, anche in quello che a volte si rischia di scambiare per uno spazio virtuale o privato in cui si possa condividere e scrivere tutto. Abbiamo parlato di giusta dose di consapevolezza digitale, utile non solo a fare bene il lavoro del giornalista usando i social network, ma necessaria (soprattutto ai ragazzi) per valutare rischi e opportunità di strumenti nuovi.
Conoscevo i ragazzi di Sottob@nco, ma non li avevo mai visti in gruppo e “all’opera”, mentre scattavano foto e prendevano appunti, attenti a non perdere neppure una parola. Averli in aula è stato un valore aggiunto: oggi più che mai, in un ecosistema informativo sempre più destrutturato e creato dagli utenti grazie proprio ai social e alle piattaforme web, è importante mettere in risalto l’importanza di una corretta informazione. Quella che si deve riconoscere nel momento in cui si legge una notizia e che ci aiuta a non condividere e diffondere le cosiddette fake news, e quella che i ragazzi stanno imparando a “costruire”. Articolo dopo articolo, post dopo post.
Sottob@nco è un bel banco di prova che mette in risalto tutto l’entusiasmo e la passione di chi, magari non più su carta e penna, scrive la buona informazione.
Sonia Montegiove
È sempre un piacere
per me incontrare ragazzi curiosi come quelli della redazione di “Sottob@nco”, che hanno realizzato un ottimo servizio su vetrya dopo una giornata trascorsa in azienda.
Apprezzo con stima la partecipazione ed il coinvolgimento mostrati verso le prospettive dell’innovazione, attraverso un dovuto ed attento sguardo rivolto alle tecnologie di un passato non troppo lontano ed indispensabile quale ponte verso ottiche future.
Ho sempre creduto nel coinvolgimento delle nuove generazioni, affinché ci aiutino a creare forme di lavoro sempre più plasmate sul concetto di persona e su un ambiente che possa conformarsi il più possibile sulle esigenze dei lavoratori, sostenendo da sempre che un ambiente favorevole accresca l’agio e la produttività di chi lì esplica le proprie capacità produttive.
Un dovuto riconoscimento va rivolto anche al Liceo “Jacopone da Todi” nell’avviare le nuove generazioni a visioni ampie del mondo lavorativo che li vedrà un giorno protagonisti.
Luca Tomassini
Tre sono gli ingredienti fondamentali che possono fare un buon giornalista: passione, curiosità e autorevolezza. Le tecniche espressive e comunicative si possono imparare, mentre la passione o ce l’hai o non ce l’hai, difficilmente si riesce ad indurre.
È stato bello parlare con gli studenti della Jacopone da Todi perché con loro ci siamo scambiati i “sintomi” di questa passione per il giornalismo.
Da anni giro per le scuole con la convinzione che trasmettere ai giovani un po’ delle mie esperienze possa essergli utile. Intendiamoci, non si tratta di raccontare le avventure che un giornalista ha vissuto ma di raccontare quello che la professione consente di capire: in una parola le esperienze.
E così è stato. Si è cominciato proprio dall’inizio, dal rimarcare le differenze, non del tutto scontate, tra i generi televisivi. I sondaggi ci dicono che troppo spesso il pubblico non ha bene presente le differenze tra il messaggio pubblicitario o della fiction e quello dell’informazione.
Sono anche convinto che quanto più i giovani siano in grado di riconoscere le tecniche dei linguaggi comunicativi della televisione, tanto più se ne possano difendere, nel senso che possono capire dove si nascondono eventuali manipolazioni, sempre in agguato non solo nell’informazione radiotelevisiva ma anche in quella di carta stampata.
Tutto questo ed altro per quel che riguarda il giornalismo. Ma alla fine non riesco mai a fare a meno di vestire i panni del padre. E l’ho fatto cercando di invitare i giovani ad avere consapevolezza del proprio valore e delle proprie competenze che, non solo per motivi generazionali, nessuna altra generazione possiede.
E non potevo non concludere raccomandando ai ragazzi di seguire un corpo insegnante che sente la necessità di aprire la scuola al mondo esterno.
Roberto Amen
“SOTTOB@NCO” costituisce nel panorama regionale una interessante e pressoché unica esperienza di giornale online scolastico. La grafica editoriale è gradevole nella sua essenzialità, funzionale e consente di utilizzare al meglio quelle che sono le opportunità dell’informazione in rete: interattività, “dimensione social”, multimedialità. Ampia la gamma delle sezioni tematiche che permettono di far conoscere la vita e le attività del Liceo “Jacopone da Todi”, ma anche ciò che accade nel contesto socio-culturale in cui questa istituzione scolastica opera. Gli articoli e i prodotti multimediali pubblicati rivelano l’accurata ricerca di essenzialità, chiarezza e completezza, quegli elementi cioè che debbono definire un buon prodotto giornalistico. Curando tutti questi aspetti i bravissimi componenti della redazione di SOTTOB@NCO” dimostrano di aver ben compreso che un’alta qualità dell’informazione è la misura vera del rispetto e della responsabilità che giornalisti debbono sempre avere nei confronti dei cittadini-lettori. Complimenti quindi alle ragazze e ai ragazzi della redazione e ai professori Susi Felceti e Vincenzo Russo che li guidano in questa esperienza, bellissima e molto educativa.
Tiziano Bertini
Nel dicembre 2016 siamo stati ospiti a Todi per discutere con un vasto pubblico di “mito e poesia attraverso le passioni d’amore” prendendo spunto dal libro Passioni inquiete o dell’Amore di Roberta Pelachin. La nostra impressione generale è stata assai soddisfacente per la calorosa accoglienza nel quadro della splendida Sala Comunale, per non dire della squisita gentilezza degli organizzatori. Ma abbiamo apprezzato anche la grande partecipazione del pubblico, in particolare degli studenti, che hanno saputo porre domande precise e stimolanti. Va aggiunto che i giovani musicisti avevano costruito, come interludio durante la lettura dei poemetti, un percorso musicale molto suggestivo.
Così siamo andati a leggere il giornale del liceo Sottob@nco, che ci aveva incuriosito, e abbiamo potuto notare sia l’accuratezza professionale della grafica e dell’impaginazione, sia la ricchezza delle iniziative proposte per la scuola, ma anche per la città. Una dimostrazione recente di questa “atmosfera” culturale è la Notte Bianca del 12 maggio “dedicata alla ricchezza e all’arricchimento spirituale”. Le proposte sono state molteplici e significative: dal “senso della vita nel Medioevo”, ai canti del Coro del liceo e ai brani musicali interpretati dall’Orchestra giovanile, fino alla rappresentazione del Macbeth di William Shakespeare. Che dire ancora? Bravi!
Giulio Giorello e Roberta Pelachin
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